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    Vaccini, l’a.d. di Pfizer promette: “Entro l’autunno torneremo alla normalità. Pronti a fornire milioni di altre dosi all’Ue”

    Albert Bourla, presidente e amministratore delegato della casa farmaceutica statunitense Pfizer. Credit: EPA/GIAN EHRENZELLER/ANSA

    Il presidente e amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, spiega in un'intervista come l'azienda intende aiutare l'Europa a superare la pandemia

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 16 Apr. 2021 alle 08:08

    “Entro l’autunno torneremo alla normalità: in futuro la Covid-19 sarà come un’influenza”. È la previsione del presidente e amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, affidata in un’intervista al Corriere della Sera, con cui ha voluto rassicurare l’Italia e l’Europa sulla disponibilità e la capacità di produzione dei vaccini per aiutare il vecchio continente a superare la pandemia.

    “In un paio di mesi non ci sarà più un problema di disponibilità dei vaccini”, ha dichiarato Bourla, alla guida della casa farmaceutica statunitense con cui l’Unione europea sta negoziando nuovi contratti per centinaia di milioni di altre dosi di sieri contro il Coronavirus dopo averne già acquistate 304 milioni e pre-ordinate altre 300 milioni.

    Pfizer è pronta a sopperire alla carenza di vaccini che sta rallentando la campagna di somministrazioni in Europa, ormai sempre più propensa a puntare sui sieri a Rna messaggero (mRNA) dopo una prima scommessa e mesi di confusione su AstraZeneca e nuovi dubbi su Johnson & Johnson, anche a costo di pagarli più che in passato.

    “Siamo pronti a fornire all’Ue centinaia di milioni di dosi in più nei prossimi due anni”, ha rivelato Bourla al Corriere della Sera. “Stiamo negoziando”, ha aggiunto il presidente e amministratore delegato di Pfizer, che assicura: i sieri saranno “prodotti in Europa”. Il dirigente americano ha poi spiegato come l’azienda intenda aiutare il vecchio continente nella campagna vaccinale.

    “In questo trimestre consegneremo oltre quattro volte più di quanto abbiamo fatto nel primo: 250 milioni di dosi, dopo averne spedite 62 fino a marzo. E stiamo negoziando per fare ancora di più”, ha ricordato il presidente e amministratore delegato di Pfizer. “Nel nostro stabilimento di Puurs, in Belgio, entro maggio programmiamo di raggiungere il ritmo di circa 100 milioni di dosi prodotte al mese. Se ce ne daranno l’opportunità, Pfizer e BioNTech sono pronte a fornire all’Europa centinaia di milioni di dosi in più nel 2022 e nel 2023, prodotte nei nostri impianti europei: la nostra rete ha la capacità di produrre più di tre miliardi di dosi l’anno prossimo”.

    Il manager ha poi sottolineato la dimostrata efficacia del vaccino sviluppato da Pfizer-BioNTech anche contro le varianti del Coronavirus, anche da quella sudafricana, dimostratasi finora la più resistente. “L’efficacia è del 100 per cento”, ha sottolineato Bourla, citando un recente studio scientifico. “Da quel che vediamo il nostro vaccino protegge da tutte le varianti”.

    Il presidente e amministratore delegato di Pfizer ha poi annunciato che la casa farmaceutica statunitense ha già pronta una nuova formula adatta alla vaccinazione della fascia d’età 16-18 anni, rimarcando però l’importanza di dare la priorità ai soggetti più fragili. 

    Sul Covid, Bourla si è detto convinto che “diventerà come un’influenza”, ribadendo un’affermazione rilasciata durante un’intervista andata in onda ieri sull’emittente statunitense CNBC. Secondo il manager, probabilmente dovremo vaccinarci contro il Coronavirus ogni anno, si renderà infatti necessario almeno un richiamo del vaccino contro la Covid-19 a 12 mesi dalla vaccinazione completa, ma ancora una volta molto dipenderà dalle varianti virali.

    “Uno scenario probabile è che ci sarà probabilmente bisogno di una terza dose, in un periodo compreso tra 6 e 12 mesi dalla vaccinazione completa e poi da lì sarà necessario vaccinarsi ogni anno ma tutto ciò deve essere confermato”, ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Pfizer nel corso della trasmissione CVS Health condotta da Bertha Coombs. “In questo senso, le varianti giocheranno un ruolo chiave”.

    Secondo gli ultimi studi scientifici pubblicati, fino a sei mesi dalla somministrazione della seconda dose il vaccino contro la Covid-19 prodotto da Pfizer-BioNTech presenta un’efficacia superiore al 91 per cento contro l’infezione e di oltre il 95 per cento nel prevenire l’insorgenza di forme gravi della malattia. Anche il vaccino sviluppato dalla casa farmaceutica statunitense Moderna, che sfrutta una tecnologia simile a quella usata da Pfizer, si è dimostrato molto efficace contro il Coronavirus a sei mesi dalla vaccinazione.

    I dati divulgati Pfizer si basano su una ricerca condotta su oltre 12.000 vaccinati. Tuttavia, secondo gli scienziati, sono ancora necessari ulteriori studi per determinare se la protezione contro la Covid-19 prosegue anche dopo i primi sei mesi dalla vaccinazione.

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