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    Pescatori italiani sequestrati in Libia, sit in a Mazara del Vallo vicino alla casa dei genitori del ministro Bonafede: “Liberateli” | VIDEO

    Diciotto membri degli equipaggi dell’Antartide e del Medinea sono stati sequestrati dalle forze di Haftar lo scorso primo settembre. I familiari a TPI: "Non abbiamo più parole"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 13 Dic. 2020 alle 20:54 Aggiornato il 13 Dic. 2020 alle 21:06

     

    “Che siamo indignati l’abbiamo detto, che ci hanno umiliati l’abbiamo detto. Che l’Italia ha dimostrato che non conta nulla l’abbiamo detto. Non abbiamo più parole. Vogliamo solo che facciano tornare i nostri familiari a casa, dove meritano di stare. Perché non stavano facendo niente di male, stavano solo lavorando”. A dirlo a TPI è Cristina Amabilino, moglie di uno dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati 104 giorni fa in Libia. I parenti dei marittimi hanno tenuto nel pomeriggio di oggi, domenica 13 dicembre, un nuovo sit in nel centro del comune trapanese, a pochi passi dalla casa dei genitori del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, originario di Mazara.

    Tra le trombette e i fischi, al grido di “Vergogna” e “Liberateli”, i familiari dei pescatori bloccati dalle forze del generale Khalifa Haftar dallo scorso primo settembre hanno ribadito il loro appello disperato al governo. “Che nel 2020 un bambino debba scrivere al governo di avere come regalo di Natale il rilascio del proprio padre dimostra che siamo proprio allo sbando più totale”, dice al megafono un altro dei familiari. Già nei giorni scorsi, in seguito alla liberazione lampo di una nave cargo turca, sequestrata il 5 dicembre e rilasciata giovedì dietro pagamento di un’ammenda, i familiari erano andati a protestare nei pressi dell’abitazione in cui vivono i genitori del Guardasigilli.

    Dallo scorso settembre la vicenda viene monitorata dalla Farnesina, che si è attivata per ottenere il rilascio degli equipaggi dell’Antartide e del Medinea. “Lo Stato sta lavorando per la liberazione dei 18 pescatori e devo dirvi che uno di quelli che più si sta impegnando è il ministro Bonafede che sta dando impulso ai suoi colleghi di governo affinché la vicenda si risolva”, ha assicurato ieri il prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, nel corso di un’incontro nell’aula consiliare del comune con i familiari dei marittimi. “Capiamo bene che la vicenda è molto delicata, ma vi chiedo un ultimo sforzo di pazienza, non vi dico di interrompere queste passeggiate sotto casa del Ministro – ha aggiunto il prefetto Ricciardi – ma vi prego di contenere i toni”. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci e il vescovo Domenico Mogavero, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato l’intervento dei “corpi speciali”.

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