Un ragazzo di 18 anni di Pesaro ha denunciato di essere stato aggredito da alcuni ragazzi per via dello smalto nero che indossava sulle unghie. Il racconto è stato raccolto dal quotidiano il Resto del Carlino che ha riportato l’accaduto: “Una quindicina di ragazzi che non conoscevamo ci ha chiamato da lontano. Erano tutti extracomunitari, albanesi e marocchini. Mi hanno prima preso in giro per il ciuffo bianco, poi, quando si sono avvicinati e hanno visto le mie unghie con lo smalto nero, cinque o sei di loro mi hanno bloccato, uno ha preso un accendino e ha cercato di dar fuoco alle dita per ‘toglierlo’, un altro ha visto le mie collane, prima me le ha chieste e poi strappate”.
Il fatto sarebbe avvenuto nella serata di sabato 8 maggio nel giardino della Rocca Malatestiana di Fano (in provincia di Pesaro). “Il mio amico è intervenuto per cercare di fermarli. Gli hanno sferrato un pugno in faccia, poi calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque”, aggiunge il giovane.
“Sono rimasto come paralizzato dalla paura – spiega il 18enne – senza riuscire nemmeno a chiamare aiuto e a telefonare alla polizia. Il mio amico a terra perdeva sangue, ma delle cinquanta persone intorno che vedevano tutto, nessuno è venuto ad aiutarci. Solo uno, che non conosciamo, ha chiamato i soccorsi. Il branco dei picchiatori, cinque quelli più violenti, è fuggito subito ma prima ci ha rubato il marsupio con le chiavi di casa e i cellulari. Io, a parte il livido al collo provocato quando mi hanno strappato la collana, non ho ricevuto pugni. Invece al mio amico hanno fratturato il naso e un braccio”.
“Al mio amico gli hanno fratturato il naso e un braccio. Io mi sto riprendendo adesso, dopo molte ore. Non avrei mai immaginato quello che è successo, mai ho pensato che il mio vezzo di darmi lo smalto nero alle unghie portasse a questo. Mi dispiace tantissimo per il mio amico, ha avuto la colpa di essere con me e di aver cercato di difendermi”.
Il mio amico mi ha detto, mentre lo portavano in ospedale, che pensava di morire, di venir ammazzato a calci e pugni. Non sentiva nemmeno più le botte, stava perdendo conoscenza. Ha rischiato la vita per colpa di un branco di delinquenti che si è avventato su di me per le mie unghie smaltate e il mio ciuffo di colore bianco. Io spero che vengano trovati. Comunque, non smetterò di mettere lo smalto, è il mio marchio di fabbrica, perché vuol dire essere liberi”. La madre Elena conferma: “Approvo in pieno le scelte di mio figlio”.