Avrebbe potuto subire un brusco stop il processo di appello per l’emissione di fatture false che vede imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli insieme all’imprenditore Luigi Dagostino. Il procedimento, iniziato questa mattina, poteva essere rinviato perché, come precisato dalla corte, non è stato possibile trovare il fascicolo con gli atti del processo.
“La corte dà atto che il fascicolo del dibattimento non è disponibile, non essendo stato reperito in cancelleria”, ha detto in apertura di corte la presidente di corte, che ha minimizzato l’accaduto: “Non lo definirei un problema tecnico, la definirei una circostanza irrituale. Qualcuno l’avrà spostato”. Si è successivamente deciso di proseguire il processo perchè la corte ha precisato di avere comunque la copia di tutti gli atti processuali.
Non sarebbe inoltre disponibile un tecnico addetto alla fonoregistrazione richiesto dagli avvocati degli imputati, che hanno presentato istanza di una riapertura parziale del dibattimento. Per questi motivi il processo potrebbe essere rinviato ad altra data dopo la discussione dell’istanza di riapertura dell’istruttoria dibattimentale.
In primo grado i coniugi Renzi erano stati condannati dal tribunale fiorentino a un anno e nove mesi di reclusione, due anni la pena per il loro co-imputato, l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, ‘re’ degli outlet, anche lui presente in aula. Il procedimento riguarda il pagamento di fatture emesse da società dei Renzi nel 2015 – una da 20.000 euro dalla società Party, un’altra da 140.000 euro più Iva dalla Eventi 6 – per consulenze ad aziende riferibili a Dagostino.