A Napoli un uomo continuava a perseguitare la sua ex incinta. Ma grazie al mobile angel, lo smartwatch antiviolenza, i carabinieri sono riusciti ad arrestarlo.
Alla donna, dopo l’ultima denuncia, i militari, solo pochi giorni fa, il 22 marzo, avevano consegnato il dispositivo: grazie a quello ha potuto segnalare le ennesime minacce ricevute dal suo ex. Per l’uomo, 44 anni, già noto alle forze dell’ordine, sono scattati gli arresti domiciliari: è ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori commessi ai danni della ex compagna, in stato di gravidanza.
L’orologio è provvisto di un sistema di allarme collegato direttamente alla Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri che, in caso di necessità, potrà offrire un intervento tempestivo. Dotato di un sistema di localizzazione in tempo reale, potrà, infatti, guidare le forze di polizia, fornendo loro coordinate geografiche precise. Il mobile angel rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza.
Lo scorso 30 novembre il Comando Provinciale di Napoli, la Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist International Club Napoli avevano dato avvio al progetto mobile angel, che, dopo la sperimentazione partenopea, è esteso anche a Milano e Torino. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la ‘stanza tutta per sé’, un ambiente dove chi ha subito vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. Tre le stanze nel territorio della provincia di Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano.