Dopo un calvario giudiziario durato più di sei anni, un uomo di 48 anni è stato assolto dalle accuse di violenza sessuale sulla figlia. Nel febbraio 2017 era stato denunciato dalla ragazza, oggi 23enne, per maltrattamenti e abusi. Accuse false, inventate per liberarsi del padre, giudicato troppo severo nei suoi confronti. “Quando papà è stato arrestato ho capito di averla fatta grossa”, avrebbe confessato la giovane agli inquirenti.
Ora l’uomo potrebbe agire per ottenere un risarcimento dei danni per l’ingiusta detenzione subita. Non è la prima volta che un episodio simile si verifica a Pavia, dove, nel frattempo, una donna è stata invece condannata a 7 anni per aver abusato della figlia insieme a due uomini.
Durante un’udienza del processo che vedeva il padre imputato per violenza sessuale, infatti, la figlia ha spiegato che si era inventata la storia degli abusi e dei maltrattamenti solo perché voleva essere più libera da un genitore che considerava troppo severo. Non a caso era anche fuggita da casa nel 2018 per andare a convivere con il fidanzato. “Volevo stare con il mio ragazzo senza limitazioni e mi sono inventata gli abusi. Non credevo che denunciando mio padre ci sarebbero state queste conseguenze”, ha ammesso la giovane.
I giudici hanno creduto a questa nuova versione della figlia, scagionando completamente il padre che si era sempre dichiarato innocente. Il pubblico ministero aveva chiesto per l’uomo una condanna a 8 anni.
“Quando papà è stato arrestato ho capito di averla fatta grossa”, ha aggiunto la ragazza ai giudici. Ora, dopo l’assoluzione, l’uomo potrebbe agire contro la figlia, che lo accusava anche di impedirle di vestire in un certo modo e di frequentare italiani, oltre che di maltrattamenti fisici pure nei confronti della moglie, come riferisce Il Messaggero, per ottenere un risarcimento danni per l’ingiusta detenzione subita.