Avevano appena 7 e 10 anni all’epoca degli abusi: inizia il processo a carico di un 72enne di origini siciliane che più di 10 anni avrebbe commesso diverse violenze sessuali sulle figlie della compagna, una serie di molestie interrotta soltanto grazie all’intervento della sorella maggiore, che ha registrato un video grazie al quale l’uomo è stato incastrato.
L’anziano è accusato di violenza sessuale aggravata e continuata su minore. La più piccola delle vittime, che oggi ha 19 anni, ha testimoniato oggi per due ore in aula, rivelando le condotte dell’ex patrigno: “Ero così piccola e mi faceva male. Mi ha rovinata. Stavo zitta, nella mia testa pensavo di fare un torto a mia mamma perché le stavo rubando il fidanzato”. Le molestie avvenivano mentre la donna era a lavoro.
“Mia sorella ha tirato fuori il cellulare – ha aggiunto la 19enne – e gli ha detto: ‘Ti ho registrato. Ora lo dico a mamy’. Lui ha cacciato un urlo profondo, come di terrore. Le ha strappato il telefono, l’ha lanciato sull’armadio e ha rotto lo specchio. Lei si è come sopraelevata. È salita su una sedia per essere alla sua altezza. Gli ha urlato: ‘Ti mando in galera’. E gli ha fatto il dito medio. Lui è come esploso, le ha tirato un pugno in un occhio. Poi ha preso i vestiti, quelli sporchi e quelli puliti, e li ha messi in una valigia”.
Dopo quell’episodio, l’uomo è fuggito in Sicilia interrompendo la relazione con la donna. Prima di quel giorno, però, le molestie andavano avanti incessantemente: “Anche a Natale, anche al mio compleanno. Sempre. Neanche un giorno mi ha lasciata libera. Persino quando stavo male e avevo la febbre”. Soltanto a 17 anni la ragazza ha trovato la forza di raccontare tutto agli assistenti sociali, scoperchiando un passato di abusi e violenze.