Una petizione lanciata online chiede che sia riconosciuta la cittadinanza italiana “per meriti speciali” a Patrick Zacky, lo studente egiziano che frequentava l’università di Bologna e che è arrestato al Cairo a febbraio 2020 e detenuto nel carcere di Tora. “Fate sapere che sono qui perché sono un difensore dei diritti umani”, sono le parole che Zaky ha scritto su un foglio consegnato alla sua famiglia durante la visita di pochi giorni fa.
La petizione, che ha raccolto oltre 300 firme, è rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio. A promuovere l’iniziativa è Station to station, associazione che si batte in favore dei diritti umani e civili, e per la memoria storica delle stragi nel nostro paese.
“Noi italiani abbiamo già dovuto subire schiaffi morali con il caso Giulio Regeni, che a tutt’oggi lascia l’amaro in bocca per il trattamento subito a qualsiasi livello”, si legge nel testo firmato da Moreno Zoli, rappresentante di Station to station. “Esiste già una proposta nazionale: 200 comuni che concederanno la cittadinanza a Patrick. Iniziativa lodevole, ma non basta. Noi chiediamo che il nostro paese, che nel frattempo continua a fare affari di ogni genere con L’Egitto, dia un segno fortissimo. La concessione della cittadinanza Italiana per meriti speciali a Patrick, in riferimento del 2 ^ comma dell’articolo 9 della legge sulla concessione della cittadinanza Italiana”.
Il 7 febbraio sarà trascorso un anno dall’arresto dello studente egiziano. “Il tempo è sempre più scarso, e le speranze di una scarcerazione sono sempre più flebili”, sostengono gli autori della petizione. “Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sapere a Patrick che comunque il popolo italiano è con lui. Ogni firma, condivisione, lettura, sarà un segnale che ognuno di noi darà. Non abbandoniamo Patrick”.
Leggi anche: 1. Egitto, Patrick Zaky resta in carcere per altri 45 giorni /2. Patrick Zaky alla madre: “Sono depresso ed esausto fisicamente. Voglio tornare a Bologna”/3. Alla vigilia di Natale, nel silenzio generale, l’Italia ha consegnato una nave militare all’Egitto. Con buona pace di Regeni /4. La verità su Giulio Regeni è un diritto: l’Italia smetta subito di vendere armi all’Egitto (di Alessandro Di Battista) /5. Libia, dalle minacce militari alla ripresa dei rapporti: cosa c’è dietro al riavvicinamento dell’Egitto a Tripoli