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    Parla la giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi: “Mi ha detto che avrei dovuto prendere una serie di ca**i”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 21 Mar. 2024 alle 17:50

    Parla la giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi

    Dopo la notizia della denuncia di molestie sessuali, accusa respinta da Rocco Siffredi, parla la giornalista che sarebbe stata molestata dal pornoattore.

    Intervistata da MowMag, la cronista ha raccontato di aver ricevuto prima delle avances e poi dei pesanti insulti sessisti: “A te credo che ti manchi il caz*** perché se una donna arriva a essere così vuol dire che il caz*** le manca per davvero. Ecco fatti una scorpacciata di ca*** e impara a essere una persona normale”.

    La giornalista racconta di come è riuscita a intervistare Rocco Siffredi in occasione dell’uscita della serie Supersex nonostante la contrarietà di Netflix.

    Secondo la cronista le avances iniziano già durante l’intervista, realizzata presso la hall dell’Hotel Parco dei Principi. “Abbiamo fatto le foto – racconta ancora la giornalista – C’era anche una mia amica che voleva conoscerlo. Di fronte a tutti abbiamo fatto una foto un po’ troppo ‘abbracciato’ a me. Infatti, dopo che ci siamo salutati, mi ha mandato quel vocale facendomi capire che è dovuto andare via perché… si capisce da quello che è stato riportato”.

    Dopo la richiesta di eliminare alcuni passaggi dell’intervista, cosa che la cronista fa, il pezzo “esce alle 13.30 circa, ma alle 19 Rocco ricomincia a inviarmi una serie di insulti sessisti, persino sul mio lavoro dicendo che scrivo per un ‘giornaletto’”.

    “Ci sono rimasta malissimo quando ha iniziato a dire che per diventare normale avrei dovuto prendere ‘una serie di caz**’”. Commenti “sessiti e da maschio alfa che denigra una donna” che la cronista, che, dice, lavora da 30 anni per testate importanti, “non mi sarei mai aspettata”.

    Motivo per cui la donna ha poi deciso di denunciare. Ora, della vicenda, “se ne sta occupando il mio avvocato, Laura Sgrò. Posto che la mia intervista era stata registrata e trascritta correttamente, neanche se fossi stata scorretta lui sarebbe stato autorizzato a insultarmi e solo perché sono una donna”.

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