Papa Francesco: “Le dimissioni sono una possibilità ma non ora”. Sulle coppie gay: “Dio benedice tutti”
“Come sta?” “Mi viene da dirti ancora vivo”. Così ha esordito ieri papa Francesco, intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.
Un colloquio durato quasi un’ora, durante il quale il pontefice ha spaziato dalla guerra, al dramma dei migranti, ai bambini, al suo possibile ritorno in Argentina, dove manca da dieci anni, fino all’annuncio di un viaggio in Polinesia ad agosto.
Quanto alle possibili dimissioni “non è un pensiero né una preoccupazione né un desiderio ma una possibilità aperta a tutti i papi. Ma al momento non è al centro dei miei pensieri”, “finché mi sento con la capacità di servire vado avanti, quando non ce la farò più sarà il momento di pensarci”, ha aggiunto Bergoglio.
“È difficile fare la pace. Non so perché, c’è qualcosa di autodistruttivo. Esistono delle possibilità per arrivare alla fine della violenza? La speranza non delude mai. Dobbiamo aggrapparci. Come l’ancora, la butti e rimani aggrappato alla corda per arrivare. Siamo noi a fabbricare delusioni”, ha proseguito, commentando la situazione in Medio Oriente.
“Tutti i giorni parlo con la parrocchia di Gaza e mi dicono quanti arabi e israeliani sono morti. Due popoli chiamati ad essere fratelli si autodistruggono l’un l’altro. Questa è la guerra, distruggere”. È questa la natura umana? “La guerra è iniziata con Caino e Abele. È rischioso fare la pace ma più rischiosa è la guerra. Adesso ci sono due guerre vicino a noi: dietro le guerre, diciamolo con vergogna, c’è il commercio delle armi. Investire per uccidere. È una realtà”, la denuncia del Pontefice.
“È criminale chi impedisce ai bambini di sognare. Questo fa la guerra”, ha ribadito. “I bambini sono i grandi sfruttati e i grandi scartati ma loro sono il futuro”.
A una specifica domanda di Fazio, il pontefice ha risposto: “Mi fa paura l’escalation bellica. Uno si domanda come finiremo con le armi atomiche che distruggono tutto. Come l’Arca di Noè? Mi fa paura”. Alla domanda su che cosa lo faccia invece sorridere, Francesco ha risposto: “La tenerezza dei bambini e dei nonni. I miei coetanei. Mi piace parlare con i nonni. Hanno saggezza”. Il papa ha fatto anche un appello agli ascoltatori invitandoli a “pregare per me perché io non fallisca nel mio dovere. Ma a favore, non contro!”.
Parlando dell’immigrazione, Bergoglio ha detto che “c’è tanta crudeltà” nei confronti dei migranti che “sono trattati tante volte come cose, penso alla tragedia di Cutro, lì davanti, annegati”. “Ognuno ha il diritto di rimanere a casa o di migrare; è vero che in questo momento in Europa sono 5 i paesi che ricevono i migranti, Cipro, Grecia, Malta, Italia, Spagna. Non chiudete le porte, per favore!”, il suo appello. “Alcuni di questi paesi non fanno figli, hanno bisogno di manodopera, in alcuni di questi paesi ci sono villaggi vuoti. Una bella politica della migrazione – ha sottolineato – aiuta anche i paesi sviluppati, dobbiamo prendere il problema dei migranti nelle mani, togliere tutte queste mafie che sfruttano i migranti e andare avanti, risolvere il problema sia della necessità delle persone e dei paesi e dell’immigrazione; migrare è un diritto, rimanere in patria un altro diritto. Bisogna rispettare ambedue. Una politica, a capo di un governo molto importante in Europa, una volta ha detto che il problema dell’immigrazione africana si risolve in Africa, aiutare a sviluppare l’Africa perché non abbiano la necessità di venire”.
Tra le tante domande, c’è anche quella sulle benedizioni delle coppie gay sulle quali la Chiesa è profondamente divisa: “C’è un prezzo di solitudine che devi pagare, a volte le decisioni non sono accettate”. E difende la sua decisione: la Chiesa deve “benedire tutti, il Signore benedice tutti, tutti coloro che vengono, il Signore benedice tutti” ma poi “le persone devono vedere la strada che gli indica il Signore”. “Noi dobbiamo aiutarli a trovare quella strada, non condannarli dall’inizio”.
“Mi piace pensare che l’inferno sia vuoto”, ha infine osservato. “Sì, è difficile immaginarlo. Quello che dirò non è un dogma di fede ma una cosa mia personale: a me piace pensare l’inferno vuoto, spero sia realtà!”, ha detto.
Leggi l'articolo originale su TPI.it