Il blitz di Virginia Raggi al palazzo occupato Casapound per far rimuovere la scritta abusiva
La sindaca di Roma Virginia Raggi si è recata nello stabile occupato da CasaPound a via Napoleone III, nella capitale. Alcuni agenti della Digos stanno notificando al movimento il provvedimento che impone di eliminare la scritta Casapound dall’edificio.
L’ordine di rimuovere la scritta era arrivato lo scorso 26 giugno 2019 da parte della prima cittadina della Capitale.
Nell’atto di notifica che intima a Casapound di rimuovere la scritta, come riferisce l’agenzia Ansa, viene stabilito un termine temporale e viene sottolineato che la scritta è stata apposta abusivamente sullo stabile.
L’enorme scritta di marmo dovrà quindi scomparire dallo stabile, e la facciata dovrà tornare a essere come era prima dell’occupazione, avvenuta nel 2003.
Il palazzo occupato dal movimento di estrema destra, al civico 8 di via Napoleone III, in zona Esquilino, è di proprietà del Demanio di Roma, al civico 8 di via Napoleone III.
La scritta era risultata non essere mai stata autorizzata, e alcune foto dimostrano che è stata installata poco dopo l’occupazione.
Secondo la procura della Corte dei Conti, l’occupazione dello stabile è costata allo Stato 4,6 milioni di euro di danno erariale.
Stabile di Casapound | Chi ci vive
Le famiglie che abitano all’interno del palazzo occupato Casapound non sono in stato di necessità e alcuni degli occupanti lavorano per enti comunali e regionali, come l’agenzia che si occupa degli eventi culturali Zetema Progetto Cultura, come era emerso da un’indagine della procura.