Caso Palamara, il pm si difende dalle accuse: “Non sono un corrotto”
Palamara si difende dalle accuse – Il pm Palamara, al centro del caso che sta scuotendo la magistratura italiana, si difende: “Non sono un corrotto”.
Il giudice ha presentato una memoria difensiva alla Procura di Perugia, dove è indagato per corruzione, presentando tutti i dettagli delle spese da lui sostenute dal 2011 a oggi.
Il caso Palamara e la bufera che sta scuotendo il Consiglio Superiore della Magistratura
“Voglio dimostrare che non sono e non sarò mai un corrotto. Non ho mai ricevuto favori e non ho mai preso la somma di 40mila euro” così Palamara ai giornalisti.
Il pm, che ha chiesto che il suo nome non venga strumentalizzato, è entrato nel merito delle accuse, spiegando di essere totalmente all’oscuro delle attività del gruppo Amara a cui non ha mai fatto favori.
Palamara non ha negato l’amicizia con Fabrizio Centofanti, il lobbista che secondo l’accusa lo avrebbe corrotto, sottolineando però che Centofanti è amico di molti importanti magistrati.
Il pm ha poi dichiarato che chiarirà anche i rapporti avuti con Cosimo Ferri, Luca Lotti e altre persone, con le quali “viste le cariche che ho ricoperto dal 2008 in poi, ho avuto frequentazioni”.
Nel presentare la memoria difensiva alla Procura di Perugia, l’ex presidente dell’Anm ha scelto di difendersi nel processo “per dimostrare la mia totale estraneità alle gravi ipotesi accusatorie”.
Palamara, poi, ha specificato che nel documento difensivo vi sono diversi documenti che dimostrano che i suoi viaggi, che secondo l’accusa sarebbero stati pagati da Centofanti, sono stati direttamente pagati dal magistrato.
Il pm, poi, si è detto certo di poter chiarire in qualsiasi sede le cene con i politici che sarebbero servite per orientare le nomine negli uffici giudiziari.
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