Una donna di 43 anni a Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, ha perso tutti i capelli per una decolorazione andata a finire male. Una reazione chimica le ha bruciato le ciocche rendendola calva. È successo due anni fa, all’inizio la sua denuncia per lesioni colpose era stata archiviata per mancanza di precedenti. Ma la donna ha impugnato la decisione e il 5 ottobre inizierà il processo dei tre soci che gestiscono il salone.
“Ustione chimica al capillizio naturale con conseguente frattura e caduta della maggior parte delle ciocche a 5 centimetri dal cuoio capelluto”, la diagnosi. Dopo un primo momento di ansia e depressione, la donna decise di denunciare i tre soci. Ma all’iscrizione nel nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni colpose era seguita la richiesta di archiviazione perché non erano stati trovati precedenti analoghi: in nessun caso si era verificata una perdita di capelli così importante dopo una decolorazione. La richiesta è stata impugnata dalla donna e il mese prossimo si aprirà il processo.