Pacemaker al contrario, muore bambino di due anni. Indagati otto medici del Bambino Gesù
Bisognerà fare chiarezza sulla morte di un bambino di appena due anni, a cui sarebbe stato impiantato un pacemaker al contrario. Martedì, davanti al gip di Roma, si terrà l’udienza preliminare del procedimento che vede imputati otto medici dell’ospedale Bambino Gesù della capitale, accusati di omicidio colposo. A riportare la notizia è il quotidiano la Repubblica.
Il bambino, nato con una patologia cardiaca, viene sottoposto nel 2016 ad una operazione in Sicilia, a Taormina, presso il centro cardiologico pediatrico Mediterraneo dell’ospedale Bambino Gesù. I tre sanitari che lo operano commettono – secondo il pm – un gravissimo errore: gli impiantano il pacemaker al contrario, rivolto verso il basso. Questo gli provoca una sorta di cappio che gli strozza l’arteria polmonare e che gli provoca “un’insufficienza acuta cardiocircolatoria”.
Nel 2018 il bimbo arriva a Roma, sempre al Bambino Gesù, ma i cardiologi che lo visitano, sempre secondo l’accusa, non capiscono la gravità della situazione e ritardano una serie di esami. Arriviamo così a settembre: ancora una volta, il cardiologo riscontra qualche problema, ma gli fissa la tac due mesi dopo. Siamo a dicembre, ma a questo punto le condizioni del piccolo sono già gravi.
Viene sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico ma i medici, a detta dei magistrati, sbagliano la procedura e due giorni dopo, il 1 gennaio 2019, il bimbo muore. Per il pm, ognuno dei medici che lo ha avuto in cura ha operato con “negligenza, imprudenza e imperizia” e ha concorso “a cagionare la morte del bimbo” .
Nell’udienza preliminare il giudice potrebbe affidare una perizia per accertare cosa sia successo e cosa, eventualmente, ha causata una catena così lunga di errori. “Il processo non servirà ad attenuare il dolore di quanti hanno amato il piccolo Giacomo ma sarà necessario per accertare eventuali responsabilità evitando che in futuro possano ancora accadere tragedie simili”, ha commentato l’avvocato Domenico Naccari che difende la famiglia.