Negli ospedali di Milano ci sarebbero ancora più di 100 medici e circa 300 infermieri non vaccinati. A rivelarlo è un’inchiesta del Corriere che riporta i dati forniti preciso: tremila operatori senza vaccino anti-Covid sono tra le corsie delle strutture sanitarie o lavorano come liberi professionisti. Si parla di veterinari, fisioterapisti, psicologi, tecnici di laboratorio.
Come spiega il Correire, l’Ats Milano invierà oggi le prime 420 lettere di sospensione di questo enorme gruppo (oltre ai 941 già sospesi a fine luglio): si inizia con i 120 medici e i 300 infermieri ancora non vaccinati e operativi nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Poi si procederà con tutti gli altri.
I tempi nell’iter di verifica per il personale medico che doveva sottoporsi obbligatoriamente al vaccino anti-covid si sono protratti fino a questo punti. Con la conseguenza che in diversi reparti oggi lavorano ancora medici, infermieri o tecnici non immunizzati e anche dichiaratamente contrari alla profilassi.
L’Ats Milano, su un totale di circa 100mila operatori sanitari, aveva a inizio estate una lista di 17mila professionisti che risultavano non aver aderito alla campagna. Con le successive verifiche si è arrivati a 9.861 lettere di richiamo da inviare. La legge prevede che dopo la prima ne venga inviata una seconda: se il lavoratore non risponde neanche a questa, scatta il provvedimento di sospensione. L’Ats invia l’atto di accertamento (che porta alla sospensione) a lui, all’ospedale e all’ordine professionale. Tutta questa procedura avviene in due modi possibili: via pec, per chi ne è in possesso, o via raccomandata. È questo secondo gruppo che, per i ritardi che si accumulano, è rimasto indietro.