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    Trentino, giovane carabiniere attaccato da un orso: “Minuti di puro terrore”

    Di Angelica Pansa
    Pubblicato il 26 Ago. 2020 alle 12:32 Aggiornato il 26 Ago. 2020 alle 16:26

    Trentino, giovane carabiniere attaccato da un orso: “Minuti di puro terrore”

    Un giovane carabiniere è stato aggredito da un orso in Trentino. È successo ad Andalo, sulle montagne della Provincia di Trento. Diego Balasso, giovane carabiniere di 24 anni originario di Recoaro Terme (Vicenza) ma di stanza in Trentino, stava passeggiando insieme ad un’amica in attesa di prendere servizio per il turno notturno. Il militare si è visto attaccare dall’orso spuntato improvvisamente dal vicino bosco vicino al campo sportivo e non distante da un campeggio.

    “Abbiamo sentito un rumore in acqua e, poi, la rottura di un ramo – ha raccontato Balasso in un’intervista al Corriere della Sera -. La mia amica si è impaurita e si è un po’ allontanata, mentre io, continuando a sentire dei rumori, mi sono sporto a sinistra verso il lago e ho visto una sagoma nera a venti metri da me che risaliva il dirupo. Quando ho capito che l’orso mi stava guardando ho urlato alla mia amica di non muoversi e sono rimasto immobile. Poi l’orso si è messo in piedi e si è piazzato davanti a me, iniziando a annusarmi. Io sono rimasto immobile. Dopodiché si è abbassato e mi ha dato due strattoni con i denti sotto il ginocchio. Io ho fatto un passo indietro e a quel punto mi è saltato addosso alla gamba e mi ha buttato a terra. Per fortuna avevo un piumino di montagna che ha diluito il suo impatto”.

    L’orso, agguantata la gamba del carabiniere, ha iniziato a trascinare l’uomo, nell’intenzione forse di portarlo al lago. Il giovane, sperando di spaventare l’animale, dopo aver sparato musica ad alto volume inutilmente, ha lanciato il telefono e il portafoglio addosso al plantigrado ma invano. Solo quando l’orso si è infilato sotto una staccionata Balasso è riuscito a aggrapparsi a quest’ultima e liberarsi dalla presa.

    Ma l’animale non desisteva dal suo obiettivo e ha iniziato a inseguire Balasso: “Ha continuato a inseguirmi, ma poi quando è tornato davanti a me ho avuto il riflesso di prendergli le orecchie e di tenergli la testa in basso, non so per quanto tempo. Poi mi ha attaccato di nuovo la spalla sinistra e in quel mentre è arrivato il fratello della mia amica e insieme ad altri ragazzi ha iniziato a urlare mettendo in fuga l’orso. Non fosse stato per loro non sarei vivo”.

    “Sono stati minuti di terrore, se non fossero arrivati i ragazzi ad aiutarmi non sarei vivo” ha raccontato. Ancora non è stato dimesso dall’ospedale dov’è ricoverato a causa di  “ferite ancora aperte che i medici devono monitorare”. Balasso ha avuto grande prontezza e forza d’animo e – paradossalmente – è stato fortunato in quanto “essendo un carabiniere ed essendo a contatto con i forestali conosco a memoria tutte le procedure da seguire in queste situazioni”. L’orso è stato poi narcotizzato e trasportato al Casteller, centro di recupero della fauna alpina della zona.

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