Il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha approvato, nella tarda serata di ieri 4 marzo, il ddl che prevede abbattimenti mirati per contenere il numero di orsi nel territorio.
“Come avevamo promesso ieri sera, in consiglio provinciale, abbiamo approvato la legge che prevede l’abbattimento di 8 orsi pericolosi all’anno in Trentino per i prossimi tre anni”, ha annunciato oggi su Facebook il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. “La nostra priorità è garantire la sicurezza dei trentini e tutelare gli allevamenti e le aziende agricole di montagna”.
Il ddl, secondo la nota pubblicata dal Consiglio provinciale, è passato con 19 sì, 11 astenuti e soli due no (di Lucia Coppola del gruppo Verdi – Sinistra e di Filippo Degasperi (dell’Onda).
Con la nuova norma, ha spiegato su Facebook l’assessore Roberto Failoni che ha firmato la proposta di legge, “sarà definito annualmente il numero di capi problematici da abbattere ai sensi del Pacobace (il Piano d’azione nazionale) sulla base di valutazioni tecnico – scientifiche e previo nulla osta (necessario ma non vincolante) di Ispra”.
“Il testo conferma poi che spetta al presidente della Provincia la possibilità di disporre l’abbattimento dei singoli esemplari problematici, quale misura di sottrazione permanente all’ambiente naturale”, ha concluso l’esponente leghista.
Il caso dell’orso M90 aveva fatto scalpore negli scorsi mesi: a gennaio l’esemplare, identificato geneticamente nell’autunno del 2023, aveva inseguito una coppia che stava facendo un’escursione a Mezzana, in Trentino, a circa venti chilometri da dove il 5 aprile precedente era stato ucciso il runner Andrea Papi. Dopo un lungo iter, l’orso era stato poi abbattuto proprio con un’ordinanza del presidente della provincia di Trento, Fugatti.