Tredici iscritti sono finiti sotto inchiesta da parte dell’Ordine dei medici di Roma per aver espresso pubblicamente contrarietà nei confronti dei vaccini. La notizia sui “medici negazionisti” arriva all’inizio della campagna di vaccini anti-Covid, mentre il governo discute della possibilità di rendere il vaccino obbligatorio anche solo per alcune fasce di popolazione, come i medici o i dipendenti pubblici.
Tra i medici di Roma finiti sotto inchiesta, dieci avrebbero manifestato in diverse modalità, compresa quella dei post sui social media, la propria convinzione che i vaccini non servono. Gli episodi sono verificati tra il 2018 e il 2019, quindi non riguardano il vaccino anti Covid-19, ma le altre vaccinazioni. Altri tre, invece, avrebbero espresso la propria contrarietà relativamente al vaccino anti Covid, quindi nel corso del 2020.
“Abbiamo fatto delle domande precise a questi medici nostri iscritti e stiamo aspettando le risposte”, ha spiegato all’Agi il presidente dell’Ordine di Roma, Antonio Magi, precisando che “alcune risposte sono già arrivate” e che la fase successiva sarà una valutazione dei casi da parte di una commissione che deciderà se archiviare il fascicolo o, al contrario, avviare un procedimento disciplinare.
A proposito dell’ipotesi di vaccino obbligatorio, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in un’intervista a La Stampa, ha affermato oggi che: “Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i due terzi della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure, tra queste c’è il vaccino obbligatorio”.
Sileri nei giorni scorsi aveva duramente criticato medici e infermieri no-vax: “Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino”, aveva dichiarato. “Posso capire il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro”.
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