Operaio trova titoli di Stato per un miliardo di lire, ma non valgono più nulla: “Faccio causa a Bankitalia”
Un tesoro, ormai di carta straccia. È quello trovato da un operaio di 50 anni nella casa di famiglia a Ceccano, nel frusinate. Durante i lavori di ristrutturazione l’uomo ha rinvenuto una scatola piena di titoli di stato, risalenti al 1937.
Le obbligazioni, nascoste dietro un muro, avevano un valore nominale di un miliardo di lire ma, secondo un orientamento ribadito da Banca d’Italia in molti casi simili, non possono più essere riscosse.
Nonostante, secondo quanto riporta Il Messaggero, il 50enne sappia che il valore dei titoli è ormai nullo, ha comunque scelto di rivolgersi a un avvocato, per accertare se è ancora possibile fare qualcosa. “Ero molto legato a mio nonno e mi piace pensare che a guidarmi alla scoperta di quella cassetta di legno nascosta dentro il muro con i buoni di Stato sia stato proprio lui”, ha raccontato al quotidiano. “Come gli uomini del suo tempo, era un gran risparmiatore. È un peccato che il frutto dei suoi sacrifici sia venuto fuori solo ora e rischi di essere vanificato”.
La scoperta è avvenuta mentre buttava giù una parete con il martello. Nell’intercapedine del muro è spuntata una cassetta di legno, avvolta con vecchi fogli di giornale: all’interno era custodito un buono fruttifero di cinquecento lire del 1937 e altre cedole da dodici lire e 25 centesimi, con un piano di ammortamento che alla scadenza, nel 1962, avrebbe fruttato un miliardo delle vecchie lire, per un valore stimato in almeno due milioni di euro, tenendo conto di inflazione e interessi.
“Una circolare della Banca d’Italia esclude la possibilità di riscossione. Stiamo però studiando la pratica per vedere se è possibile aggirare questo ostacolo”, ha detto l’avvocato Filardi.