“Il rischio è che applicando alla nuova variante le norme sulla quarantena e gli isolamenti fiduciari pensate in un’altra fase della pandemia, ci si ritrovi in un lockdown generalizzato di fatto, ma non deciso per decreto come quelli del 2020 e non calibrato sulla tenuta del sistema economico” spiega Roberto Battiston, professore di Fisica all’Università di Trento, in un’intervista a La Repubblica. “Le norme devono essere riviste” dice, proprio per evitare il rischio di un lockdown non voluto.
Nel corso nel monitoraggio quotidiano dei numeri dei contagi in Italia, Battiston ha osservato l’esplosione della variante Omicron nelle ultime 72 ore. A preoccupare è anche “la sua capacità di colpire milioni di persone non vaccinate, anche se fosse più lieve delle prime varianti”.
In merito, poi, alla Germania che ha deciso di mettere in lockdown i non vaccinati, nell’intervista Battiston spiega che sembra essere “l’unico strumento a portata di mano per contenere gli effetti sanitari su valori accettabili” aggiunge anche, però, che anche i vaccinati possono essere, in misura minore, portatori di Omicron.
Questo perché la terza dose protegge al 75% dalla variante, ma soltanto il 30% degli italiani l’ha ricevuta. Battiston sottolinea che i vaccini stanno facendo “un lavoro enorme di protezione” e che “se fossimo tutti vaccinati con il booster, la variante Omicron si potrebbe probabilmente derubricare a una seria influenza”.
A rendere il quadro più pericoloso sono i sei milioni di italiani che non hanno alcuna protezione: “Il problema non sono i vaccinati, ma chi il vaccino non l’ha fatto”, dice e aggiunge che ora la priorità resta “evitare forti picchi di contagi”.