Minacce di morte e un’ondata di odio sui familiari di Gabriele e Marco Bianchi per l’uccisione di Willy Monteiro Duarte arrivano anche in carcere: così i due fratelli di Artena saranno messi in isolamento a loro tutela per evitare contatti con gli altri detenuti. La richiesta è arrivata dall’avvocato Massimiliano Pica con parere favorevole anche della direzione di Rebibbia.
Una situazione nella quale già si trovano entrambi assieme al presunto complice Mario Picarelli per le norme anti Covid, secondo le quali ogni nuovo detenuto “sconta” 15 giorni quarantena al suo ingresso nel peniteziario prima di entrare nel regime ordinario. Una misura che per i due fratelli, accusati in concorso di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, verrà ora prolungata.
Tra le infinite minacce arrivate ai presunti assassini e ai loro parenti senza distinzione, soprattutto sui social, c’è stato anche chi gli “augurava” di trovare in carcere un trattamento analogo a quello da loro riservato a Willy. “Ci sono categorie in un certo senso a rischio secondo il codice del carcere — spiega il garante dei Detenuti del Lazio, Stefano Anastasia — stupratori, rappresentanti delle forze dell’ordine, autori di reati contro i minori o con particolare eco mediatica come in questo caso che non sono accettati dagli altri detenuti, anzi. La misura di isolamento a loro tutela mi sembra ragionevole”.
Intanto, le indagini proseguono con l’ascolto di testimoni e l’analisi dei telefoni, dell’auto e dei vestiti degli indagati per definire meglio le proprie singole responsabilità, in settimana la posizione dei quattro sarà sottoposta al vaglio del tribunale del Riesame.
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