Omicidio Willy, minacciato avvocato dei ragazzi indagati: “Ti ammazziamo”
Non sono solo i quattro ragazzi di Artena, indagati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo italo-capoverdiano di 21 anni morto dopo un pestaggio nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre, a essere presi di mira dagli insulti degli utenti sui social: adesso anche il loro avvocato, Massimiliano Pica, è stato insultato e minacciato di morte dal popolo del web. “Dì all’avvocato che lo ammazziamo”: è questo il contenuto di una telefonata anonima ricevuta dal legale nel suo studio, che fa il paio con le decine di minacce arrivate sui suoi profili social.
“Non ho social, non ho visto tutto – ha dichiarato Pica a Il Dubbio – ma tanti amici mi hanno chiamato per avvisarmi che circolano molte minacce di morte per me e la mia famiglia. Mio figlio ha ricevuto pubblicamente minacce di morte su Facebook e poi questa mattina, in studio, hanno chiamato dicendo che mi avrebbero ammazzato. Dobbiamo semplicemente pensare a piangere un povero ragazzo che è morto e provare a calmare gli animi. Chi ha sbagliato pagherà, se sono stati i fratelli Bianchi allora saranno loro, se è stato qualcun altro sarà uguale. Ma serve tranquillità, le indagini sono in corso e questo clima d’odio non aiuta”.
“Troppo spesso – ha proseguito l’avvocato – si confonde il reato compiuto dall’assistito con il difensore. C’è chi dice: bisogna impiccare l’avvocato, come loro. Ma l’avvocato fa solo il proprio lavoro. Dobbiamo soltanto arrivare alla verità, capire cos’è successo, per la famiglia e per tutti. Chiunque ha diritto alla difesa e si può essere difesi da chiunque. Difendere persone violente non significa, automaticamente, essere violenti”. Pica ha poi espresso la sua opinione sull’omicidio di Willy e sulle responsabilità dei quattro ragazzi di Artena: “I fratelli Bianchi hanno sicuramente dato un colpo, ma non alla vittima. Dopo l’autopsia ci renderemo conto, ma allo stato posso dire che i testimoni hanno fatto dichiarazioni per me contrastanti. C’è chi dice di aver visto Gabriele colpire il ragazzo, ma poi la descrizione dei vestiti non corrisponde a quelli indossati da lui”.
Pica conferma che continuerà a difendere tre dei quattro indagati a Colleferro: “Cercherò di mantenere tutti tranquilli, perché chi minaccia finisce per diventare peggio di chi si accusa. Non deve essere così. Bisogna tentare di non far sfociare questa brutta storia in un’ulteriore violenza”. Solo qualche giorno fa, la polizia postale di Latina ha avviato un’indagine contro gli hater sui social, soprattutto in relazione a coloro che – nelle ore successive alla morte di Willy – hanno ripetutamente dedicato al 21enne insulti a sfondo razziale.
Tutti gli approfondimenti di TPI sull’aggressione di Colleferro: 1. LA CRONACA: 21enne interviene per difendere un amico: massacrato a morte dal branco / 2. LA RICOSTRUZIONE: “Vi prego basta, non respiro più, così è morto Willy / 3. LA BIO: “Sognava di diventare come Totti”: chi era Willy / 4. I PROFILI: Dal culto per le arti marziali ai precedenti per spaccio: chi sono gli aggressori di Willy Monteiro / 5. LE INDAGINI: Colleferro, tre arrestati restano in carcere: Belleggia va ai domiciliari
6. Caso Willy, meno male che non lo avevate nemmeno toccato: l’autopsia rivela lesioni multiple sul suo corpo / 7. IL DETTAGLIO: Uno degli aggressori di Willy Monteiro insegnava arti marziali ai bambini / 8. LE OPINIONI: Willy ha pagato lo scotto più atroce, ma la sua morte può cambiare la percezione del razzismo in Italia (di G. Cavalli) / 9. Quel gesto vigliacco e codardo: infierire sul corpo di Willy quando era già in terra (di Lara Tomasetta) / 10. LA TESTIMONIANZA: “Per noi era come un figlio, sarebbe diventato un bravo chef”: parla il direttore dell’hotel dove lavorava Willy