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    Voghera, spunta un presunto testimone: “L’assessore ha preso la mira e sparato”

    A sinistra un frame del video girato dalle telecamere di sorveglianza, a destra l'assessore Adriatici
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 24 Lug. 2021 alle 11:22 Aggiornato il 24 Lug. 2021 alle 11:25

    L’assessore Massimo Adriatici ha estratto la pistola, l’ha puntata contro Youns El Boussettaoui e ha sparato, uccidendolo: è la ricostruzione fornita da un presunto super testimone dell’omicidio di piazza Meardi a Voghera. Lo riferiscono indiscrezioni di stampa secondo cui il testimone – la cui attendibilità va valutata – avrebbe raccontato la sua versione dei fatti agli inquirenti.

    Una versione completamente diversa da quella fornita da Adriatici, che si trova agli arresti domiciliari per l’ipotesi di eccesso di legittima difesa. L’assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera – autosospesosi dall’incarico – ha sostenuto fin dall’inizio che lo sparo è partito accidentalmente, durante la colluttazione con El Boussettaoui.

    “Ero confuso, non ricordo quegli attimi”, avrebbe messo a verbale il leghista davanti al Gip, ammettendo che era sua abitudine andare in giro con la pistola senza sicura e il colpo in canna.

    La dinamica dell’omicidio di Voghera non è chiarita dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, nelle quali si vede solamente il 39enne marocchino che sferra un pugno ad Adriatici.

    Secondo quanto riporta l’edizione pavese de Il Giorno, il testimone ha raccontato agli inquirenti di aver visto “un signore italiano che stava parlando al telefono, poi Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena. A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo”.

     

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