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    Svolta nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni: trovato un coltello insanguinato

    Credit: Facebook
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Ago. 2024 alle 10:26

    C’è un’importante novità nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, forse una svolta decisiva nella caccia all’assassino. Secondo quanto scrive Massimo Pisa sul quotidiano La Repubblica, gli inquirenti hanno trovato l’arma del delitto, un coltello le cui dimensioni sarebbero compatibili con le ferite riscontrate sul cadavere della 33enne.

    Per ora i Carabinieri e la Procura di Bergamo non confermano e non smentiscono il ritrovamento, ma stando a La Repubblica il coltello sarebbe già all’esame dei Ris di Parma, che cercano tracce di Dna utili a confermare che si tratti effettivamente dell’arma che ha ucciso la donna. Se così fosse, eventuali altre tracce genetiche potrebbero condurre direttamente al killer.

    Il coltello è stato trovato nel garage che ieri, lunedì 5 agosto, è stato sequestrato dai militari dell’Arma in via Castegnate a Terno d’Isola, a poca distanza dal luogo dell’omicidio, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre Verzeni stava facendo una delle sue consuete camminate serali (consigliatele dalla dietologa).

    Gli inquirenti non escludono nessuna pista e non c’è al momento nessun indagato, ma nelle ultime ore sui giornali locali si è scritto che uno dei sospettati è un quarantenne di origini straniere, pregiudicato e residente nel vicino paese di Capriate San Gervasio. Alcuni testimoni hanno riferito di averlo visto in via Castegnate poche ore dopo il delitto.

    L’ipotesi è che l’assassino conoscesse i movimenti della donna e la stesse aspettando, ma resta un punto di domanda il movente. Si tende a escludere la rapina, anche perché Verzeni non aveva con sé il portafogli e non le è stato rubato lo smartphone: è stata lei stessa, infatti, esanime, a telefonare al 112 per chiedere aiuto.

    Una delle piste conduce a un caso di stalking. Gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare della donna e quello del compagno alla ricerca di indizi utili.

    Quanto al compagno, Sergio Ruocco, elettricista – definito dal padre della donna “un ragazzo splendido” – la sera dell’omicidio, a differenza di altre volte, ha deciso di non accompagnarla a camminare e di rimanere a casa perché stanco e accaldato: un’alibi che sembra reggere.

    Tra gli elementi al vaglio degli inquirenti potrebbe esserci anche il fatto che Verzeni frequentasse la sede di Scientology che si trova a Gorle.

    I Carabinieri stanno analizzando anche le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona in cui si è consumato il delitto e per ora è emerso solo un filmato in cui si vedono due soggetti camminare a passo svelto nel buio poco prima o poco dopo l’omicidio.

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