I carabinieri di Torino hanno diffuso un video che ritrae Said Mechaquat, il 27enne di origini marocchine che ha confessato l’omicidio di Stefano Leo, mentre cammina in piazza Vittorio Veneto, a Torino.
Nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza si vede il presunto assassino di Stefano Leo con una borsa della spesa. Al suo interno, secondo quanto raccontato durante una sorprendente e scioccante confessione da Mechaquat, c’era il coltello acquistato poco prima. Lo stesso che l’uomo ha utilizzato per compiere il delitto dei Murazzi del Po’.
Nel video sono le 9.33 del 23 febbraio 2019 e Mechaquat cammina sul Lungo Po Machiavelli. Lì si ferma per circa un’ora e mezza, in attesa che passi la vittima.
Dopo aver ucciso Stefano Leo, invece, l’uomo inizia a scappare e un’altra telecamera lo filma mentre corre, con la busta in mano, verso via Bava. Sempre nel corso della confessione, Mechaquat ha raccontato di aver preso il tram per scappare, subito dopo il delitto.
Nonostante il video sia sovraesposto, ad incastrare l’uomo è la corrispondenza con il primo filmato diffuso dalla questura.
Il commento: ucciso perché felice
Nei giorni scorsi, l’avvocato di Mechaquat ha avanzato l’ipotesi che non sia stato davvero il 27enne ad aver commesso l’omicidio, viste alcune incongruenze nella sua confessione. Mechaquat, infatti, dopo aver dichiarato di non conoscere Stefano Leo ma di averlo ucciso “perché era felice“, ha fatto ritrovare in una cassetta dell’Enel l’arma del delitto, un coltello, che corrisponde alle ferite sul corpo della giovane vittima.
Negli ultimi giorni, invece, è emersa una seconda ipotesi: quella che vede Said Mechaquat come reale esecutore dell’omicidio, avvenuto però per uno scambio di persona. Sembra infatti che l’uomo volesse uccidere il compagno della sua ex moglie, la quale non gli permetterebbe di vedere il loro figlio.
Per questo motivo, più volte Mechaquat avrebbe minacciato direttamente l’uomo, come raccontato dal padre.
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