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    Omicidio Sacchi, la verità di Anastasiya sui soldi: “Me li ha dati Princi”. Ma il gip non crede alla sua versione: “Inverosimile e scarsamente plausibile”

    La fidanzata della vittima ha

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 12 Dic. 2019 alle 13:44

    Omicidio Luca Sacchi, la verità di Anastasiya sui soldi: “Me li ha dati Princi”

    Nuovi sviluppi sull’omicidio di Luca Sacchi con Anastasiya Kylemnyk, fidanzata della vittima, che ha raccontato la sua versione dei fatti sui 70mila euro contenuti nel suo zaino che, secondo gli inquirenti, sarebbero serviti per l’acquisto di 15 kg di droga.

    Anastasiya (qui il suo profilo) ha ammesso che nel suo zaino vi fossero dei soldi, dei quali, però, non conosceva la cifra esatta.

    Secondo la versione della baby sitter di origine ucraina, infatti, il denaro le era stato dato da Giovanni Princi, amico del liceo di Luca Sacchi (qui il suo profilo) e ritenuto dagli investigatori colui che ha organizzato la compravendita della droga, il quale, la sera del 23 ottobre, le avrebbe dato i soldi in un “sacchetto di carta marrone”.

    Princi avrebbe detto ad Anastasiya che i soldi gli sarebbero serviti per l’acquisto di una motocicletta “di provenienza illecita”.

    Secondo Anastasiya, inoltre, Princi le avrebbe chiesto le chiavi della sua automobile per “metterci il denaro che le aveva appena dato da custodire nel suo zaino”.

    Le dichiarazioni della giovane sono state rese nel corso dell’interrogatorio di convalida del 4 dicembre scorso ed è citata dal gip nel provvedimento con cui nella giornata di giovedì 12 dicembre ha respinto una richiesta di revoca della misura dell’obbligo di firma.

    Il gip, infatti, ha giudicato la versione di Anastasiya “inverosimile e scarsamente plausibile”.

    Intanto, il gip di Roma ha notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere a Armando De Propris, padre di Marcello, il giovane di San Basilio che ha dato l’arma a Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo.

    Secondo gli inquirenti, che contestano all’uomo la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai ritrovata, fu il padre di Marcello De Propris a fornire l’arma al figlio, il quale, successivamente, la diede a Valerio Del Grosso, killer di Luca Sacchi.

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