Omicidio Luca Sacchi, l’amico Munoz: “Da Anastasiya ruolo decisivo”
Proseguono le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni ucciso a Roma nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 di fronte al pub John Cabot, nel quartiere Appio Latino: a parlare con gli inquirenti è stato Domenico Costanzo Munoz, amico della vittima, che ha puntato il dito contro Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca.
Munoz, studente di Biotecnologia di 26 anni di origini cilene, è stato sentito dai magistrati perché anche lui era presente fuori dal pub in quella maledetta sera di ottobre. Pur non essendo formalmente indagato, durante gli interrogatori dello scorso 6 dicembre ha definito i ruoli esatti dei protagonisti della compravendita e la cronologia della vicenda. Lo ha fatto ribaltando sostanzialmente la sua prima versione dei fatti, fornita qualche giorno dopo l’omicidio, quando non aveva dato alcun dettaglio agli inquirenti.
Secondo Munoz, Luca Sacchi ha avuto “un ruolo secondario” nella trattativa sulla vendita della marijuana rispetto all’amico Giovanni Princi e alla stessa Anastasiya, che dunque avrebbe avuto un’importanza di primo piano nello scambio di droga. Da questa testimonianza, dunque, emerge che Princi e Anastasiya abbiano avuto un ruolo attivo, essendo ben coscienti di quello che stavano facendo. Una versione che stride fortemente con quella che la fidanzata di Luca Sacchi ha rilasciato agli inquirenti, davanti ai quali si è detta inconsapevole di avere 70mila euro nello zaino che Valerio Del Grosso e Paolo Pirino hanno provato a strapparle, prima di sparare in testa a Luca.
In procura, a breve, sarà sentito anche Valerio Rispoli, l’intermediario dei pusher di Casal Monastero che hanno sparato al personal trainer di 24 anni. Con loro Princi avrebbe avuto contatti anche in precedenza.