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    Testimonianze e prove inedite: un documentario di Al Araby tv svela nuove verità sull’omicidio di Giulio Regeni

    Alla realizzazione del prezioso documentario ha partecipato anche Lara Tomasetta, giornalista di TPI che negli anni ha seguito da vicino l'evolversi delle indagini sul caso Regeni con interviste esclusive, testimonianze, analisi e approfondimenti sul tema dei diritti umani in Egitto

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 22 Apr. 2021 alle 14:58 Aggiornato il 22 Apr. 2021 alle 15:02

    L’emittente in lingua araba qatariota con sede a Londra Al Araby Tv trasmetterà questa sera, giovedì 22 aprile, alle ore 22 di Doha, le 21 in Italia, “Buried Facts”, un documentario che ricostruisce la storia del tragico assassinio di Giulio Regeni. Si tratta del primo prodotto televisivo sulla storia del ricercatore italiano sequestrato e ucciso al Cairo a gennaio del 2016.

    Lo ha reso noto l’emittente qatariota con un tweet in lingua araba in cui si parla di testimonianze esclusive che confermano ulteriormente le torture subite da Giulio nel quartier generale dell’intelligence militare egiziana durante il periodo di sparizione. Al documentario hanno lavorato giornalisti, autori e operatori italiani, egiziani, tunisini, marocchini, turchi e qatarioti. Alla realizzazione del prezioso documentario ha partecipato anche Lara Tomasetta, giornalista di TPI che negli anni ha seguito da vicino l’evolversi delle indagini sul caso Regeni con interviste esclusive, testimonianze, analisi e approfondimenti sul tema dei diritti umani in Egitto. Sono in preparazione altre versioni del documentario, tra cui una in lingua italiana. A questo link la diretta streaming.

    Il trailer in arabo:

    Storie, inchieste e testimonianze di TPI

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    Ahmed Said, chirurgo egiziano che oggi vive in Germania, racconta a TPI la prigionia, le violenze subite e di quando chiese la verità sulla morte del ricercatore italiano

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    • L’Egitto sta proteggendo l’Europa?

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    La vicenda giudiziaria

    il prossimo 29 aprile rischieranno di finire a processo il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Sono tutti accusati di sequestro di persona pluriaggravato, mentre solo nei confronti di Sharif il procuratore Michele Prestipino e il sostituto Sergio Colaiocco ipotizzano anche il concorso in lesioni personali aggravate e in omicidio aggravato.

    Le prove raccolte dagli uomini del Ros e dello Sco hanno permesso alla procura di richiedere il rinvio a giudizio lo scorso gennaio. E dopo la diffusione della notizia, una decina di persone hanno deciso di collaborare con gli inquirenti. Tra queste solo tre testimonianze sono ritenute attendibili perché avrebbero fornito nuovi elementi compatibili con fatti già noti.

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