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    Omicidio Giulia Cecchettin, gli incubi del testimone chiave: “Non dormo più, dimenticatemi”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 24 Nov. 2023 alle 12:50

    Omicidio Giulia Cecchettin, gli incubi del testimone chiave

    “Vivo una pressione mediatica non indifferente”: sono le parole del testimone chiave nell’omicidio di Giulia Cecchettin. A riportarle è il quotidiano La Repubblica.

    È la sera dell’11 novembre, quando l’uomo, un vicino di casa della famiglia Cecchettin, chiamò il 112 per denunciare un’aggressione.

    Sono circa le 23,20 quando il residente di via Aldo Moro, a Vigonovo, chiama i carabinieri raccontando di aver sentito una voce femminile urlare “così mi fai male” e chiedere aiuto. L’uomo vede un individuo calciare con violenza contro una sagoma che si trova a terra, per poi scorgere una Fiat Grande Punto fuggire via senza riuscire a leggere il numero di targa.

    “Come mi devo sentire, secondo lei? Sto come starebbe chiunque in una situazione del genere. Sì, domenica scorsa sono andato dal papà di Giulia dopo che ho visto girare gli appelli sui social che parlavano della sua scomparsa. Ma non ne voglio parlare, sono distrutto da questa vicenda, averla vissuta è davvero brutto” racconta l’uomo che nei giorni scorsi era stato interpellato anche da Chi l’ha visto?.

    “Sono molto scosso, distrutto da questa vicenda. Averla poi anche vissuta è brutto, non voglio rilasciare dichiarazioni come ho già detto a molti, molti vostri colleghi. Sono provato, mi stante contattando tutti, c’è una pressione mediatica… è davvero difficile. Non voglio dire altro, davvero, non voglio rilasciare altre dichiarazioni” ha aggiunto il testimone.

    L’uomo, che ha oscurato il suo profilo Facebook e strappato l’etichetta con il suo cognome dal citofono per non essere rintracciato, rivela di non riuscire a dormire più la notte dopo quello che è successo e chiede di essere lasciato in pace una volta per tutte.

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