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    Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana aggredito in carcere: ferito alla testa da un altro detenuto

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Ago. 2023 alle 12:34 Aggiornato il 1 Ago. 2023 alle 12:37

    Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana aggredito in carcere: ferito alla testa da un altro detenuto

    Aggredito nel sonno e trasferito d’urgenza in un nuovo carcere. Davide Fontana, l’uomo condannato per l’omicidio di Carol Maltesi, oltre che per la distruzione e l’occultamento del cadavere della 25enne, è stato ferito alla testa da un compagno di cella, riportando alcune ecchimosi, mentre si trovava nel carcere di Busto Arsizio.

    A giugno il 44enne è stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione, con una sentenza che scatenato forti polemiche per alcune espressioni usate dai giudici nelle motivazioni. L’ex bancario e food blogger ha ucciso la donna l’11 gennaio 2022, mentre lei girava un film hard nella sua casa di Rescaldina, colpendola a martellate e strangolandola. Poi ha tagliato il cadavere in 18 pezzi, nascondendo per diverse settimane in un freezer ordinato su Amazon, ha tentato di bruciare i resti con un barbecue e ha finito per gettarli in un burrone nel bresciano, dove sono stati scoperti solo casualmente da un passante a fine marzo 2022. Secondo i giudici, ha commesso l’omicidio perché l’attrice “si stava allontanando da lui, scaricandolo” per trasferirsi dal figlio di 6 anni a Verona.

    Già negli scorsi mesi, l’uomo aveva più volte ricevuto minacce che avevano reso necessario l’isolamento. Poco prima della sentenza era stato collocato nuovamente nella sezione comune dal momento che, secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, l’atteggiamento dei detenuti sembrava diventare meno ostile.

    Dopo la condanna la situazione è però peggiorata nuovamente fino all’episodio di qualche notte fa, quando Fontana è stato aggredito nel sonno dal compagno di cella e ferito alla testa. È stato lui a dare l’allarme dopo essersi svegliato di soprassalto. A seguito dell’aggressione, il giudice ha disposto il trasferimento alla casa circondariale Torre del Gallo, a Pavia, che dispone del reparto “protetti”, in cui vengono accolti gli autori dei reati più gravi, anche di natura sessuale.

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