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    “Sono stato io a uccidere la dottoressa Capovani, ricordo tutto”: la confessione in aula di Paul Seung

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 16 Ott. 2024 alle 17:54 Aggiornato il 16 Ott. 2024 alle 17:56

    “Confermo con coraggio, non con spavalderia, di essere l’aggressore di Barbara Capovani e di averla portata alla morte il 21 aprile 2023 a Pisa nell’ospedale Santa Chiara di fronte al reparto di Psichiatria”. Con queste parole  Gianluca Paul Seung ha confessato in aula, davanti ai giudici della Corte di Assise di Pisa, di essere l’autore dell’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, 55 anni, uccisa con un oggetto contundente all’esterno del reparto nel quale lavorava.

    L’imputato, ex paziente della vittima, aveva per la prima volta ammesso le sue responsabilità con i periti che dovevano valutare la sua capacità di intendere e di volere. Oggi, mercoledì 16 ottobre, in tribunale, ha reso pubblici i dettagli del delitto, specificando che il suo piano non prevedeva di uccidere la dottoressa ma di limitarsi a sfregiarla.

    Il 36enne – che sul suo profilo Facebook si definiva “uno sciamano, mediatore fra invisibile e visibile”  e delirava parlando di satanismo, traffico di organi e mafia – aveva in odio la categoria degli psichiatri e già in passato – nel 2012 – aveva aggredito un dottore che lo aveva in cura.

    Capovani, in particolare, era stata messa nel mirino per averlo fatto ricoverare quattro anni prima. Seung aveva tentato più volte di denunciarla. “Ad aprile 2023 – ha raccontato oggi in aula l’imputato – dato che le mie segnalazioni non avevano effetto, decisi di ripetere azione, come già nel 2012, e di sfregiare Capovani e vedere di smuovere le acque”.

    “Ricordo anche l’orario preciso”, ha aggiunto Seung: “Erano le 17.53 quando mi sono recato lì mascherato e l’ho colpita con un oggetto contundente. Sono andato lì per sfregiarla ma non per ucciderla, non è stato niente di premeditato. Capovani è rimasta illesa da tutte le mie segnalazioni ed è per questo che nell’aprile 2023 ho deciso di fare quello che ho fatto”.

    Seung ha precisato che voleva “solo che la dottoressa perdesse i sensi per poter scappare”. “Ma le urla della signora delle pulizie – ha spiegato – mi hanno sorpreso ed è per questo che ho colpito più forte e veloce. Volevo solo far prima e scappare. Se non avessero capito che ero stato io, dopo un po’ di tempo avrei confessato”.

    La Procura di Pisa ha chiesto per Seung l’ergastolo e l’isolamento diurno per 18 mesi. La famiglia della vittima, parte civile nel processo, attraverso l’avvocato Stefano Del Corso ha avanzato una richiesta di risarcimento per un milione e 850 mila euro.

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