Il 7 maggio è giunta la notizia che 20 persone, tra cui figurano anche importanti esponenti politici della Calabria, sono indagate nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dalla Procura di Catanzaro.
Le indagini riguardano la gestione di appalti pubblici nella regione e in particolare alcuni investimenti nella città di Cosenza legati alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico.
Tra gli indagati di spicco ci sono il presidente della Regione, Mario Oliverio, il sindaco di Cosenza, Roberto Occhiuto, Nicola Adamo, ex consigliere regionale e vicepresidente della Giunta, entrambi del Pd, e Luca Morrone, figlio del consigliere regionale Ennio Morrone.
Il 7 maggio la Guardia di finanza e dai carabinieri ha consegnato gli avvisi di garanzia.
L’inchiesta, che è stata denominata dalla procura Lande desolate, vede Oliverio e Adamo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, aggravata dalla finalità di stipula di contratti e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio.
Il lavoro di indagine si è concentrato su presunti illeciti in tre appalti: l’impianto di risalita di Lorica, nella Sila cosentina, l’aviosuperficie di Scalea (Cosenza), e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza.
In riferimento a piazza Bilotti, dalle indagine è emerso che a maggio 2016 Oliverio, insieme ad Adamo, al direttore dei lavori Francesco Tucci, e all’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri avrebbero stretto, secondo l’accusa, un “accordo illecito” per rallentare i lavori.
*In una precedente versione l’articolo riportava erroneamente la notizia dell’iscrizione al registro degli indagati Enza Bruno Bossio. L’onorevole invece non risulta indagata.