Oggi i ministri dell’Energia si riuniranno a Bruxelles per cercare un’intesa unanime sul pacchetto di emergenza per la riduzione dei consumi del gas. Tra i punti c’è il taglio del 15% ai consumi di gas dal 1 agosto al 31 marzo 2023 e questo, secondo gli esperti, potrebbe cogliere l’Italia impreparata. Una misura però non si applicherebbe alle centrali che usano metano per produrre elettricità perché l’Italia rischierebbe “di rimanere al buio”, ha spiegato Andrea Giuricin dell’Istituto Bruno Leoni, come riportato da Open. A essere contrari alla proposta della Commissione europea oltre all’Italia, sono i Paesi del Sud come Spagna, Portogallo, Grecia.
Per l’approvazione del pacchetto, si cercherà l’unanimità al Consiglio Energia, nonostante basti la maggioranza qualificata. I piani di emergenza, inoltre, andranno presentati a Bruxelles entro il 31 ottobre e non entro fine settembre. A riportarlo è La Stampa.
Fonti dell’Ue hanno sottolineato: “Non c’è un piano B, ci prepariamo allo scenario peggiore e serve solidarietà”, ha riportato l’Ansa. Inoltre, Gazprom ha annunciato che da domani, 27 luglio, taglierà ancora i flussi di gas, attraverso Nord Stream, verso la Germania del 20%. La motivazione è che una turbina verrà spenta perché deve essere riparata. In seguito all’annuncio, il prezzo dei future (titoli) sul gas alla borsa di Amsterdam è salito del 5,1% a 168 euro al megawattora. Aveva toccato un massimo di 170,6 euro (+6,7%).