Durante una conferenza stampa tenutasi ieri sera a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha illustrato le misure contenute nel nuovo Dpcm: nuovi limiti per bar e ristoranti, palestre e piscine sotto esame per una settimana. Stop agli sport di squadra dilettantistici, ingressi posticipati e turni pomeridiani per gli alunni delle scuole superiori. E possibilità di coprifuoco locali dando il potere ai sindaci di chiudere strade o piazze dove si verifichino assembramenti. Questo in sintesi ciò che ha spiegato il presidente del Consiglio, ma vediamo nel dettaglio – da oggi, lunedì 19 ottobre – cosa sarà possibile fare e non fare.
La chiusura anticipata di bar e ristoranti rimane alle 24, ma con degli accorgimenti per evitare che i locali riaprano poco dopo come successo in questi giorni: si può riaprire infatti soltanto alle 5. Per i bar, i pub e altri locali viene anticipato alle 18 lo stop alla vendita non al tavolo.
Ci sarà un limite massimo al numero di persone che possono sedersi a un tavolo, ovvero 6. Sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, come anche la ristorazione con asporto fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
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Rimane consentita l’apertura di palestre e piscine, centri e circoli sportivi, solo se viene assicurato il distanziamento e l’assenza di assembramenti. Per quanto riguarda gli sport di contatto, “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni”.
Sul tema scuola, le scuole secondarie dovranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”.
No, il Dpcm prevede lo stop a sagre e fiere locali. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale.
Sì, rimangono aperti con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Il Dpcm impone alla pubblica amministrazione di far lavorare i dipendenti in smart working al 75 per cento. Forte raccomandazione a seguire questa regola anche alle aziende private. Sospese, inoltre, le riunioni in presenza: spazio alle videoconferenze.
Sì, ma le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8.00 alle ore 21.00.
Sì, rimangono aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
I sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21.00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private. La misura ha sollevato le proteste dell’Anci, che ha parlato di “scaricabarile” nei confronti dei Comuni.
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