Si va verso un decreto ad hoc – e non un’ordinanza del ministero della Salute – per stabilire le nuove misure restrittive per i giorni successivi all’Epifania. Un Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, è previsto per questa sera: la convocazione è prevista per le ore 21.
Decreto 4 gennaio cosa prevede: le anticipazioni
Il governo è al lavoro per varare un nuovo provvedimento che secondo le indiscrezioni potrebbe vedere la luce già stasera. Sarà probabilmente un decreto “ponte” a dettare le regole in vigore dal 7 al 15 gennaio. Il giorno dopo l’Epifania scade infatti il decreto legge 172/2020 (il decreto Natale), mentre otto giorni dopo a perdere di validità sarà il Dpcm del 3 dicembre 2020.
A partire dal 15 gennaio entrerà invece in vigore un nuovo Dpcm o decreto che dovrebbe introdurre anche una zona “bianca” per le regioni che hanno una situazione epidemiologica non particolarmente preoccupante. Non solo: a cambiare saranno anche i criteri di classificazione delle regioni. Il decreto legge prevede una zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione nella regione per massimo due persone – e una zona arancione nel fine settimana. Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11: con Rt ad 1 si andrà in zona arancione e con l’Rt a 1,25 in zona rossa.
In sintesi:
Dal 7 in poi, quando scadrà il Dl Natale con le misure restrittive per le feste, si manterrebbe inoltre fino al 15 il divieto di spostamenti tra Regioni, salvo che per ragioni di necessità.
Boccia: “Inasprimento delle soglie”
Il provvedimento sarà accompagnato poi da un’ordinanza del ministero della Salute. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a La vita in diretta su Rai 1, ha confermato “un inasprimento delle soglie”.
“Gli interventi fatti a Natale, ha spiegato, “hanno evitato che ci fosse in Italia il liberi tutti”. La revisione della soglia del Rt (con 1 in zona arancione e con 1,25 in zona rossa, ndr) “è stata condivisa da tutte le Regioni – ha dichiarato il ministro – perché tutti condividiamo la necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1”.
“La certezza è che le zone non cambiano – ha poi ancora sottolineato Boccia – restano l’arancione, il giallo e il rosso. Fino al 15 gennaio ci sono queste misure. Tutte le valutazioni, compresa questa sulle aree bianche, sono sul tavolo, la prospettiva deve essere quella ma non certamente stasera. Tutti vorremmo tornare bianchi, ne discuteremo al momento opportuno”.
Sulla ripresa dell’attività didattica, spiega ancora Boccia, “è prevista la ripartenza delle scuole per il 7 gennaio. Questa sera in Cdm ci sarà il provvedimento promosso dal ministro Speranza. Alcune regioni hanno fatto delle ordinanze valutando la loro condizione epidemiologica. Io dico solo che se si sposta la ripartenza delle scuole a fine gennaio e si mantiene la riapertura dello sci il 18 gennaio, c’è qualcosa che non torna”.
“Consiglio al sistema della conferenza delle regioni di mantenere uno stretto raccordo e coordinamento. Poi è vero che sulla base della condizione epidemiologica possono fare misure restrittive. Tireremo le somme nelle cabine di regia di venerdì prossimo. Chi sposta in avanti la riapertura delle scuole allora deve spostare anche tutte le attività a rischio contagio”.
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