Dopo alcune settimane di assenza, dovuta principalmente alla pausa natalizia, i no vax e no green pass tornano in piazza: la manifestazione è fissata per oggi sabato 15 gennaio in piazza San Giovanni a Roma a partire dalle 14.30. Il tam tam sui social è partito ormai diversi giorni fa e si è diffuso a macchia d’olio prima su Telegram, poi su Facebook, Instagram e sulle chat private. Previste circa 5mila persone.
Non sarà “una marcia”, come qualcuno aveva annunciato alcuni giorni fa, ma una manifestazione senza corteo alla quale dovrebbero prendere parte circa cinquemila persone. Numeri che si annunciano sostanzialmente limitati nella partecipazione, ma la Questura ha comunque disposto una serie di iniziative per rafforzare i controlli.
Su tutto il territorio cittadino e ai caselli, già dalle prime ore del mattino, sono previste verifiche per scongiurare azioni violente come avvenuto il 9 ottobre scorso quando fu assaltata, per mano soprattutto di militati di Forza Nuova, la sede della Cgil. Proprio per questa vicenda oggi sono state applicate altre cinque misure cautelari nell’ambito del procedimento che coinvolge anche Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Come di consueto il popolo del “no” ha utilizzato i social network e in particolare i canali Telegram per darsi appuntamento in piazza. Nelle chat i toni sono minacciosi. “Facciamo come in Kazakistan, basta!”, la scritta che compare sotto la locandina in cui sono annunciate le manifestazioni.
Non solo Roma
Altre manifestazioni sono state annunciate a Milano, Torino, Napoli, Venezia e Palermo. Alla manifestazione di Milano – organizzata da Gianluigi Paragone – sarà presente anche Luc Montagnier mentre Mariano Amici ha dato forfait. Perché, come ha detto a La Stampa, gli hanno chiesto un sunto del suo intervento. “Dovrei – sbotta contro i compagni di battaglia – far vagliare quello che dico sotto il profilo scientifico, da analfabeti, considerato che gli organizzatori non sono medici o altro? Ma stiamo scherzando? Non può essere uno che ha la quinta elementare a sindacare quello che dico”.