No Tav, scontri con la polizia in Valle di Susa: venti attivisti denunciati
I No Tav gli scontri con la polizia. Riprende il conflitto in Valle di Susa dove una ventina di attivisti, che la scorsa notte hanno presso parte a una dimostrazione in Valle di Susa, saranno denunciati per violazione dell’ordinanza della prefettura di Torino sul divieto di transito nella ‘zona rossa’ intorno al cantiere della “Alta Velocità” di Chiomonte.
La protesta, che sabato 20 luglio ha visto la partecipazione di duecento tra i partecipanti al “Campeggio studentesco No Tav” in corso a Venaus, era culminata con il lancio di grossi petardi e razzi di segnalazione nautica contro le forze dell’ordine, e con un principio di incendio nel bosco.
Secondo le ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine, i manifestanti, tra cui alcuni attivisti del centro sociale Askatasuna, sono partiti in corteo da Giaglione e hanno cercato di sfondare, usando un grosso tronco, una cancellata metallica eretta per cercare di sbarrare loro il passo lungo la pista nota come sentiero Gallo-Romano. Dopo avere acceso il fuoco, dando alle fiamme legno e altro materiale infiammabile, i manifestanti hanno tentato di aprire la cancellata usando come ariete un grande tronco di legno. In un secondo momento, gli attivisti avrebbero cercato di aprire un varco usando un flessibile elettrico.
La polizia ha reagito usando con un idrante contro gli attivisti.
Alcuni manifestanti saranno denunciati per accensioni pericolose. Due dei manifestanti saranno denunciati “per inottemperanza al ‘foglio di via obbligatorio’ dal comune di Giaglione, tra cui una militante catanese e un esponente di Askatasuna”.
Il commento degli attivisti
“Forse pensavano di avere intimidito qualcuno con le denunce di ieri a mezzo stampa, ma anche questa notte un grande falò ha indicato il cammino e dei fuochi sono caduti sul cantiere. Non molleremo mai”, si legge in un testo diffuso su internet da attivisti No Tav che commentano la dimostrazione nei pressi del cantiere di Chiomonte in Valle di Susa.
Le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini
“Chi attacca la polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’alta Velocità è l’emblema di un paese che vuole andare avanti e non indietro”, ha dichiarato il vicepremier leghista dopo l’azione No Tav a Chiomonte. “Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori”, ha aggiunto.
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