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    “Troppo poco disabile per saltare la fila”: l’influencer con la protesi contro Gardaland

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 2 Nov. 2022 alle 13:59

    Nina Rima, l’influencer con la protesi, contro Gardaland: “Discriminata”

    Nina Rima, influencer e modella di 22 anni alla quale è stata amputata una gamba in seguito ad un incidente stradale in scooter, ha denunciato sui social di essere stata discriminata al parco divertimenti di Gardaland.

    In un video postato sul suo profilo Instagram, l’influencer ha dichiarato: “Pensavo che sarebbe stata una figata andare a Gardaland perché finalmente avrei saltato le code, diritto che spetta a me come a tutte le altre persone disabili di questo mondo. Una volta arrivati all’accesso disabili mi chiedono quale fosse la mia disabilità e così mostro loro che mi manca una gamba. Loro vogliono vedere comunque il verbale dell’invalidità, cosa che comunque ci sta dato che in Italia, così come nel mondo, è pieno di furbetti”.

    “Fatta vedere la certificazione, con tanto di percentuale di invalidità mi hanno detto che la mia disabilità non era abbastanza – ha raccontato Nina Rima – Una signorina mi dice che comunque una ‘mezza gamba’ ce l’ho. Se invece mi fosse mancato il ginocchio avrei potuto saltare le code. Il bello però è che mi ritenevano ‘troppo disabile’ per poter fare tutti i giochi. Quindi disabile per saltare le code no, però troppo disabile per salire sulle montagne russe. Non si può vietare il divertimento a chi è disabile”.

    “Ho visto tantissime persone con le stampelle, con difficoltà motorie farsi tutto il parco a piedi” denuncia ancora l’influencer che poi ha rivelato di aver discusso con il direttore del resort della stessa Gardaland.

    “La ciliegina sulla torta è stato anche il rimborso sul biglietto che, in quanto disabile, mi hanno detto loro stessi che non avrei dovuto pagare. Mi hanno detto che mi avrebbero rimborsata solo parzialmente, cioè 20 euro sugli oltre 2.000 spesi. Mi faranno decisamente molto comodo. Scusate lo sfogo, ma non mi ero mai sentita così rifiutata e non capita”.

    La direzione di Gardaland, però, ha smentito la ricostruzione di Nina Rima sottolineando che la 22enne “ha avuto il pass prioritario insieme a tutto il suo gruppo, in quanto accompagnatrice di un ospite ipovedente”.

    Secondo la direzione del parco divertimenti, la 22enne “non ha potuto accedere a 4 delle 35 attrazioni del Parco per ragioni di sicurezza, ovvero regole dettate dai costruttori e legate alla sua disabilità specifica”.

    “Quando il gruppo ha avuto accesso al Parco il nostro personale, altamente formato e preparato, per accogliere gli ospiti con disabilità, ha spiegato le limitazioni di accessibilità. La signora non ha voluto portare con sé la Guida al Parco per Ospiti con Disabilità Fisica dove sono elencate chiaramente le attrazioni accessibili” prosegue ancora Gardaland ricordando che c’è “uno specifico punto informazioni all’ingresso del Parco”.

    La vicenda è stata commentata anche dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli secondo la quale il fatto “evidenzia ancora una volta le debolezze culturali ancora presenti rispetto al tema dell’inclusione”.

    “Includere – aggiunge la ministra – non significa dire che siamo tutti uguali. Significa riconoscere che ci possono essere delle differenze, che vanno rispettate, ma anche che è dovere di tutti attivarsi per evitare che da queste si determinino svantaggi o discriminazioni”.

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