“Nilde Iotti grande a letto e in cucina”. L’Ordine dei giornalisti contro Libero
Nilde Iotti è stata la prima donna a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, quella di Presidente della Camera dei deputati. Incarico che ha ricoperto per tre legislature (tra il 1979 e il 1992). Ieri sera, 5 dicembre, è andata in onda la fiction sulla sua vita a 20 anni dalla sua scomparsa. Libero questa mattina ha pubblicato un articolo in prima pagina definito “sessista” scatenando l’ira delle parlamentari che hanno annunciato un esposto all’Ordine dei giornalisti.
“Una bella emiliana simpatica e prosperosa‘, ‘grande in cucina e grande a letto. Il massimo che in Emilia si chiede a una donna”. Queste le parole dell’articolo del quotidiano Libero.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti è intervenuto sulla vicenda. “La trasmissione della fiction su Nilde Iotti, a venti anni dalla scomparsa, offre al quotidiano Libero un’altra opportunità per violare le regole principali deontologiche. Sessismo e omofobia: il giornalismo è un’altra cosa. Il riferimento fatto a una grande statista, prima donna in Italia a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, è volgare e infanga con cinismo e allusioni becere tutte le donne italiane, non solo la prestigiosa figura di Nilde Iotti. Abbiamo già provveduto a segnalare al Collegio di Disciplina territoriale competente questo nuovo infortunio del quotidiano milanese”. Così Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Nella nota Il Consiglio nazionale dell’Ordine deplora i contenuti dell’articolo che “infanga la memoria di una grande donna che ha fatto la storia italiana. La competenza delle sanzioni come per tutti gli ordini professionali, in base DPR 137/2012, è passata ai consigli di disciplina, che sono totalmente autonomi rispetto agli Ordini, nei quali riponiamo – come si deve nei confronti di chiunque si veda assegnata da una legge la funzione giudicante – piena fiducia. E ci fa piacere ricordare come pochi giorni fa la giustizia domestica in primo grado abbia disposto la radiazione per l’autore della cosiddetta telecronista sessista contro una guardalinee di calcio. Ancora una volta diciamo no a chi fa male al giornalismo”, concludono Verna e D’Ubaldo.
“Sminuire la figura di Nilde Iotti, prima presidente donna della Camera dei deputati, non è solo l’ennesimo insulto a tutte le donne, ma lo è anche per il giornalismo. Non dovremmo essere noi a ricordare al quotidiano Libero la caratura umana e politica di Nilde Iotti e quello che la sua figura rappresenta”, dichiarano anche le parlamentari del Movimento 5 Stelle del gruppo Pari Opportunità Camera.
“Questo non è giornalismo, ma l’ennesimo articolo denigratorio e privo di contenuto. Per questo faremo un esposto all’Ordine dei giornalisti, perché quello che ancora certa stampa non ha capito è l’importante ruolo che svolge a livello culturale. Non potremo mai raggiungere la piena parità e il rispetto se non si cambia anche la cultura del Paese”, concludono le parlamentari pentastellate.
“Critiche alla fiction Rai su Nilde Iotti infarcite di sessismo da bar. Quando non sa più con chi prendersela, Libero si rifugia nel becero. Frasi imbarazzanti e pochi argomenti”, aggiunge Francesca Flati Capogruppo della commissione di Vigilanza Rai.
Leggi l'articolo originale su TPI.it