La Procura di Roma indaga sulla omessa vigilanza da parte del personale ospedaliero del Pertini dove è morto il neonato schiacciato nel sonno dalla madre per errore. Sulla struttura grava una “posizione di garanzia”, ha il dovere di controllo “anche rispetto ai comportamenti incauti e pericolosi che i pazienti possano porre in essere”.
Per di più, in questo caso, la mamma del piccolo Carlo Mattia – deceduto a tre giorni di vita, nella notte tra il 7 e l’8 gennaio – non ha avuto un comportamento “incauto o pericoloso”. Al contrario, ha seguito le indicazioni che le erano state date. “Le infermiere mi hanno spiegato in che posizione mi dovevo mettere per allattare il bimbo sul letto e io l’ho fatto, anche quella notte”, ha precisato la donna tramite il suo legale, l’avvocato Alessandro Palombi.
Fondamentale, per far luce sulle presunte condotte omissive da parte del personale dell’ospedale, potrebbero essere le testimonianze delle altre tre mamme che erano in stanza con la donna di 29 anni, all’interno del reparto di ginecologia. Una è un’italiana di 38 anni e due sono straniere. Il pm, che indaga per omicidio colposo contro ignoti, a breve potrebbe convocarle come persone informate sui fatti. Anche se, considerato che era l’1,40 di notte, non è detto che fossero sveglie nel momento in cui la madre del piccolo si è addormentata, schiacciandolo.
Gli inquirenti, intanto, hanno acquisito i turni del personale in servizio quella notte e identificato le due infermiere del nido che erano al lavoro, oltre all’ostetrica.