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    “ll secondo neonato è morto dissanguato, nessuno sapeva niente”: la Procura ricostruisce il caso di Traversetolo

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 20 Set. 2024 alle 13:11 Aggiornato il 20 Set. 2024 alle 15:37

    Il neonato partorito da Chiara Petrolini lo scorso 7 agosto – ritrovato due giorni dopo seppellito nel giardino della sua casa a Traversetolo, in provincia di Parma – è morto dissanguato. Lo ha reso noto il procuratore capo di Parma, Alfonso D’Avino, in una conferenza stampa tenuta nel mattino di oggi, venerdì 20 settembre, dopo che il Gip ha autorizzato gli arresti domiciliari per la 22enne, indagata per omicidio aggravato e premeditato e soppressione di cadavere [Chi è Chiara Petrolini].

    D’Avino ha confermato che anche il secondo neonato ritrovato seppellito nel giardino era figlio della ragazza e del suo fidanzato Samuel. La giovane sostiene che il bambino – partorito il 12 maggio 2023 mentre i genitori erano fuori casa con il fratello per un saggio – fosse nato morto. In questo caso, si è ancora in attesa dell’esito degli esami autoptici per confermare la sua versione.

    Secondo gli inquirenti, Petrolini è effettivamente riuscita a tenere nascosti le gravidanze e i parti a tutti i suoi conoscenti, inclusi i familiari, le amiche e il fidanzato, anche lui 22enne, con il quale nel frattempo la relazione si è interrotta.

    Era il 9 agosto scorso quando la nonna della giovane ha notato della terra smossa nel giardino della villetta di famiglia. Chiara da poche ore era partita per una vacanza a New York con i genitori e il fratello minore. Un viaggio come se nulla fosse accaduto. E invece il 7 agosto – come da lei stessa raccontato – la studentessa di Giurisprudenza aveva partorito da sola nel bagno di casa un bambino, poi ucciso, chiuso in un sacchetto di plastica e seppellito in una buca scavata nel giardino di casa.

    Il procuratore ha spiegato che il neonato era nato vivo, come confermato anche dal fatto che gli esami autoptici hanno accertato la presenza di aria nei polmoni, segno di “atti respiratori”. Il piccolo è morto dissanguato dopo che il cordone ombelicale è stato reciso senza “un’adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”. Nel corso della conferenza stampa, D’Avino non ha omesso un particolare disturbante: il corpicino senza vita del bambino è stato trovato dagli inquirenti “con una parte del cordone ombelicale ancora attaccato al corpo”.

    Nel bagno della casa di Petrolini è stata rilevata presenza di sangue. Secondo la Procura, “Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà”.

    La ragazza, ad esempio, aveva cercato sul web informazioni  su “come nascondere la gravidanza” e “come fare sesso in gravidanza”, ma anche su “come si decompone un corpo” o “dopo quanto tempo puzza un cadavere”.

    All’inizio di settembre, dopo una serie di attività investigative, i Carabinieri hanno trovato nel giardino il secondo neonato, partorito oltre un anno prima.

    Il procuratore D’Avino ha chiarito che inizialmente anche i genitori di Petrolini erano stati iscritti sul registro degli indagati “per poter fare gli avvisi per gli accertamenti medico legali, in relazione alla morte del neonato trovato il 9 agosto”. Successivamente, però, il padre e la madre sarebbero risultati effettivamente non a conoscenza dei fatti. Lo dimostrerebbe, tra le altre cose, un’intercettazione ambientale in cui, dopo il ritrovamento del primo neonato, la madre chiede alla figlia “se anche l’altra volta quando ci fu una emorragia” la ragazza fosse incinta. Chiara negò.

    La ragazza, ha sottolineato D’Avino, non si è fatta scrupolo di usare né droga, né alcol, né sigarette durante le gravidanze. “È stato quasi agghiacciante – ha detto il magistrato – scoprire come dopo il parto, sia andata dall’estetista, in un bar, a mangiare la pizza”.

    “C’è un grande sgomento”, ha osservato il procuratore: “Siamo di fronte a un fatto drammatico che suscita veramente sgomento per due bambini che non hanno potuto vedere il mondo dopo aver visto la luce. Sgomento per la famiglia della ragazza che si trova ad affrontare situazione nella quale mai pensava di trovarsi; per un giovane, fidanzato della ragazza che suo malgrado si è trovato a dover rinunciare per ben due volte a paternità senza sapere nulla; e sgomento anche per la ragazza perché, al di là delle responsabilità penali che verranno accertate, pare una ragazza difficilmente decifrabile e da oggi dovrà prendere coscienza di ciò che è stato e che sarà”.

    LEGGI ANCHE: Neonati sepolti in giardino: chi è Chiara Petrolini, la madre 22enne indagata. Dall’attività in parrocchia alla vacanza a New York

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