Mandare letteralmente al macero oltre un milione di euro. Potete immaginare la disperazione di un 70enne che si sarebbe disfatto di una vecchia fotocopiatrice mandandola al macero, salvo poi ricordarsi che all’interno conteneva quasi due milioni di euro in contanti. Sta facendo il giro del web questa incredibile storia che viene da Vicenza.
Secondo quanto riportano i quotidiani locali, l’uomo avrebbe chiamato disperato la ditta specializzata nel recupero di rifiuti che ha triturato la fotocopiatrice, smaltita nell’ecocentro del Comune di Chiampo. Ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava era stato inizialmente l’operaio addetto alla lavorazione che ha visto il rullo trasportatore riempirsi di coriandoli bianchi e viola, e ha capito che erano banconote. Ma ormai purtroppo era troppo tardi e tutti quei soldi erano stati triturati.
Tanti piccoli frammenti di banconote da 500, 200 e 100 euro, che attualmente sono conservati in grosso sacco bianco, messo da parte dall’azienda bassanese. Alcuni brandelli di dimensioni più grosse sono rimasti bloccati nel filtro del trituratore, conservate da Giuseppe Ziliani, amministratore delegato della Sea. Al momento è ignota l’identità del ricco 70enne. “Non sappiamo il nome del concittadino”, spiega il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti. I soldi sarebbero i risparmi di una vita e parte della pensione. L’azienda Sea coinvolta precisa: “Quando arrivano rifiuti Raee come le fotocopiatrici i dipendenti controllano solo che all’interno non vi siano i toner. Nel caso di quella, era già stati tolti. Nessuno apre mai i cassetti della carta. È stato l’operaio addetto a quella lavorazione che ha visto il rullo riempirsi di coriandoli bianchi e viola, ha capito che erano banconote e lo ha segnalato. Ma ormai era troppo tardi: di quei soldi non è rimasto che materiale con la consistenza della sabbia. Lo abbiamo tenuto da parte, nel caso qualcuno eventualmente ce lo chieda”.
Difficile stimare l’entità del danno. C’è chi parla di migliaia di pezzi di banconote, per un totale che va da uno a due milioni di euro. Sul caso verrà aperta un’indagine. Dalle telefonate ricevute dall’ecocentro l’anziano avrebbe affermato che nel cassetto della carta era custodito un testamento e la sua pensione. Sarà ora la Guardia di finanza a chiarire la natura e l’origine di quell’enorme importo in contanti.