Napoli, professore ucciso: fermato un collaboratore scolastico
Un uomo di 54 anni è stato stato fermato nell’ambito delle indagini sulla morte del professor Marcello Toscano, ucciso a coltellate nella scuola in cui insegnava. Si tratta di Giuseppe Porcelli, un collaboratore scolastico a cui la procura di Napoli nord sta contestando il reato di omicidio.
Il corpo di Toscano era stato trovato martedì sera all’esterno dell’istituto Marino Guarano, con diverse ferite di coltello all’addome. Ad allertare le autorità erano stati i famigliari di Toscano, preoccupati perché non era più rientrato. La vittima è stata trovata in un cespuglio nel cortile dell’istituto, dietro una casupola. I carabinieri hanno trovato i segni di diverse coltellate e tracce di sangue, forse anche riconducibili all’assassino. Altre tracce sono state rinvenute nella stessa casupola.
I militari hanno ascoltato testimoni per tutta la giornata di ieri, finendo per concentrare l’attenzione su Porcelli. Al momento, si esclude che la sua morte possa legata a una nota di demerito messa a un alunno, o all’attività politica di Toscano, in passato consigliere comunale a Mugnano prima di risultare primo dei non eletti tra le fila del Pd alle ultime amministrative.
Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della scuola, acquisite dagli inquirenti, avrebbero ripreso solo in parte la zona del ritrovamento. Non si esclude però che le telecamere di alcuni negozi della zona possano contenere filmati utili alle indagini.
Nella stessa scuola, già lo scorso maggio uno studente era stato accoltellato in classe. A novembre invece, una 11enne era stata aggredita nel bagno della scuola da una coetanea.
“Lancio appelli contro la criminalità e le baby gang da quando sono stato eletto ma si ha la sensazione di essere abbandonati”, ha dichiarato il sindaco di Melito, Luciano Mottola, che ieri ha lanciato un appello al nuovo governo affinché “capisca che questi territori hanno bisogno di più forze dell’ordine”.
“Sono sconcertato, mi stringo al dolore della famiglia e della comunità scolastica. Chiediamo sia fatta luce al più presto”, è stato il commento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
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