Dopo essere andato a mangiare il sushi con le amiche, Luca Piscopo si è sentito male: febbre alta, diarrea e vomito. Era il 23 novembre, nove giorni più tardi è morto, a soli 15 anni. È successo a Napoli dove la Procura ha aperto un’inchiesta e ha disposto l’autopsia. Sul registro degli indagati ci sono due nomi: si tratta del titolare del ristorante giapponese del Vomero, un uomo cinese di 55 anni, e del medico di base, 61 anni, che aveva prescritto al ragazzo la terapia domiciliare per curare l’intossicazione alimentare. Antipiretico, fermenti lattici, antibiotico. Dopo una settimana, la febbre si era anche abbassata. Il 2 dicembre, però, l’arresto cardiaco.
Anche le altre amiche, che quel giorno erano con lui, hanno avvertito gli stessi sintomi, tipici di un’intossicazione alimentare. In un caso è stato diagnosticato il batterio della salmonella.
“Luca godeva di ottime condizioni di salute. Era uno sportivo, finanche salutista. Non intendiamo criminalizzare nessuno, ma vogliamo capire cosa è accaduto, cosa abbia stroncato la vita di un ragazzo nel fiore dei suoi anni” ha detto la penalista Marianna Borrelli, che assiste la famiglia del ragazzo, come riportato dal Messaggero. Una risposta arriverà dai risultati dell’autopsia effettuata nei giorni scorsi. Saranno il medico legale Alfonso Maiellaro, l’anatomopatologo Oscar Nappi e l’infettivologa Tiziana Ascione a verificare la presenza di eventuali problemi di salute non diagnosticati. Al momento il ristorante è aperto perché gli inquirenti non hanno ravvisato elementi tali da adottare provvedimenti nei confronti del locale.
Luca era anche un tifoso del Napoli, perciò i tifosi della Curva A hanno deciso di salutare il ragazzo con una dedica. Al termine della partita Napoli – Atalanta, giocata sabato 4 dicembre, hanno esposto uno striscione con su scritto “Ciao piccolo Luca”.