Trieste, multa di 300 euro al turista perché dorme sull’amaca: polemiche
Multa al turista perché dorme sull’amaca. Sta scatenando molte reazioni negative la vicenda di un uomo di 52 anni, austriaco, sanzionato per una singolare violazione di un regolamento sul verde pubblico. È accaduto nella pineta di Barcola, un quartiere di Trieste e luogo cult dei triestini per andare al mare.
Il turista è stato dai vigili per 300 euro. La protesta è stata immediata. Domani, 20 luglio, ci sarà flash mob in pineta dal titolo ‘Amache libere’. La reazione è nata dopo la diffusione della notizia e con il montare di critiche sui social network, con centinaia di messaggi.
Multa al turista che dormiva sull’amaca, la polemica sui social network
Il turista verso le ore 16 di due giorni fa era stato notato da una pattuglia della polizia locale mentre dormiva sull’amaca che aveva appeso tra due alberi all’altezza del Secondo e Terzo Topolino. Alla richiesta dei vigili il 52enne avrebbe esibito i documenti d’identità e sarebbe stato multato per 300 euro per la violazione all’articolo 36 del Regolamento del Verde pubblico del Comune di Trieste.
Al punto D dell’articolo si legge: “Negli spazi verdi è vietato appendere agli alberi e agli arbusti strutture di qualsiasi genere, compresi gli striscioni ed i cartelli segnaletici, senza la preventiva autorizzazione del Servizio competente della gestione del verde”.
Sui social il dibattito è proseguito, vivacemente, per tutta la giornata. Se qualcuno ha sostenuto che gli agenti hanno “semplicemente applicato un regolamento in vigore”, molti invece hanno evidenziato che la norma è sconosciuta ai più e che, comunque, avendo il turista agito in buona fede, gli agenti della polizia locale avrebbero potuto almeno avvertirlo, informandolo del divieto esistente e invitandolo a togliere l’amaca, che peraltro non stava creando danni o fastidio.
In tanti nei commenti hanno giudicato la multa e l’importo una “misura esagerata” mentre altri hanno sottolineato di non aver mai notato cartelli a Barcola che indichino con precisione tutte le limitazioni, a maggior ragione in lingue straniere.
Qualcuno, infine, ha auspicato che “i controlli della Polizia locale si indirizzino verso situazioni più urgenti”. Ad esempio i bivacchi in altre zone della città e le soste selvagge.
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