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    Morti sul lavoro, in Italia sono più di due al giorno. Aumento dell’11,4% nel primo trimestre

    Luana d'Orazio, operaia di 22 anni uccisa da un macchinario in provincia di Prato lunedì 3 maggio; Mattia Battistetti, morto il 29 aprile a 23 anni, schiacciato da un carico staccatosi da una gru in un cantiere in provincia di Treviso; Sabri Jaballah, morto il 2 febbraio a 23 anni, ucciso da una pressa in provincia di Pistoia

    Il caso di Luana d’Orazio, operaia di 22 anni uccisa da un macchinario in provincia di Prato, è solo l’ultimo in una lunga scia di incidenti mortali che nei primi tre mesi dell'anno hanno visto una crescita a doppia cifra

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 4 Mag. 2021 alle 17:46 Aggiornato il 4 Mag. 2021 alle 17:51

    Morti sul lavoro, in Italia sono più di due al giorno. Aumento dell’11,4% nel primo trimestre

    Il caso di Luana d’Orazio, operaia di 22 anni uccisa da una macchina per ordinare i fili in una fabbrica tessile in provincia di Prato, è solo l’ultimo in una lunga scia di incidenti mortali che nei primi tre mesi di quest’anno sono continuati a crescere con percentuali a doppia cifra. Nonostante il calo del totale degli infortuni sul lavoro denunciati, nel primo trimestre del 2021 le morti sul lavoro in Italia sono già state 185, più di due persone al giorno e l’11,4 percento in più dei 166 decessi denunciati nello stesso periodo del 2020.

    Secondo l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), da gennaio a marzo le denunce di infortunio sul lavoro sono state 128.671, una riduzione dell’1,7 percento rispetto al primo trimestre del 2020. Un calo che potrebbe vanificarsi se dovesse continuare l’andamento rilevato nel mese di marzo, in cui le denunce sono cresciute del 35 percento dopo una diminuzione del 12 percento a gennaio e febbraio.

    A essere diminuiti sono stati solamente gli infortuni avvenuti nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, scesi del 23,4%, da 17.477 a 13.385 , mentre quelli avvenuti durante il lavoro sono aumentati dell’1,6%, da 113.428 a 115.286. Nel settore della “Sanità e assistenza sociale” gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati di ben il 75 percento rispetto ai primi tre mesi del 2020. L’unica area del paese in cui sono aumentate le denunce è il Nord-est, con una crescita dell’1,9 percento, a fronte dei cali rilevati nel Nord-ovest (-5,6 percento), al Sud (-2,7), nelle Isole (-2,4) e al Centro (-0,4).

    Morti durante il lavoro aumentate del 35%

    Per quanto riguarda i decessi rispetto ai primi tre mesi del 2020 sono diminuite solo le morti durante gli spostamenti tra l’abitazione e il posto di lavoro (da 52 a 31) mentre quelle avvenute durante il lavoro sono state 40 in più (da 114 a 154, una crescita del 35 percento). Sono stati rilevati aumenti di casi mortali sia per i lavoratori uomini (da 155 a 171) che per le donne (da 11 a 14).

    I casi mortali sono aumentati in tutto il paese a eccezione che nelle Isole, dove si è registrato un calo di nove decessi (da 17 a 8). Nel Nord-ovest invece i decessi sono passati da 45 a 47, nel Nord-est sono aumentati da 34 a 38 nel Centro da 23 a 34 e al Sud da 47 a 58.

    Nel corso 2020 le denunce di infortunio mortale presentate all’Inail sono state 1.270, un aumento del 16,6 percento rispetto al 2019, a fronte di un calo del 13,6 percento delle denunce di infortunio sul lavoro, pari a 554.340. L’aumento dei decessi è riconducibile alla pandemia di Covid-19, mentre la diminuzione degli infortuni è stata attribuita alla riduzione delle attività produttive e al lockdown.

    “Non si può non rilevare che ancor oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa: per lo schiacciamento in un macchinario, per la caduta da un tetto”, hanno dichiarato i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Prato dopo la morte di Luana D’Orazio. “È come se la tecnologia si arrestasse alle soglie di fabbriche e stanzoni. Dove si continua a morire e dove, troppo spesso, la sicurezza continua ad essere considerata solo un costo”.

    L’operaia di 22 anni è morta intorno delle 10 di lunedì 3 maggio, dopo essere stata trascinata da un orditoio nell’azienda Orditura Luana, a Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. Viveva a Pistoia, con i genitori e il fratello e il figlio di 5 anni. Sempre in provincia di Pistoia, a Montale, il 2 febbraio scorso era morto Sabri Jaballah, operaio di 23 anni, schiacciato da una pressa.

    Leggi anche: 1. Un figlio piccolo e il futuro davanti: chi era Luana, morta di lavoro a 22 anni / 2. Oste di Montemurlo, incidente sul lavoro: 22enne muore risucchiata in un rullo. Luana aveva un figlio piccolo / 3. Oltre 6.500 operai immigrati sono morti in Qatar nei cantieri per i Mondiali di calcio

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