Tra febbraio e novembre 2020 ci sono stati circa 84mila morti in più rispetto alla media degli anni 2015-2019. Lo rileva il report di Istat e Istituto Superiore di Sanità relativo all’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente.
Da fine febbraio a novembre i decessi Covid-19 rappresentano il 9,5 per cento del totale delle morti del periodo, durante la prima ondata epidemica (febbraio-maggio) questa quota è stata del 13 per cento, mentre nella seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid-19 è passato al 16 per cento a livello nazionale (con un considerevole aumento nel mese novembre).
Per l’Istat, se si considerano i contributi per fasce di età dei decessi Covid-19 alla mortalità generale si può notare come, a livello nazionale, la mortalità Covid-19 abbia contribuito al 4 per cento della mortalità generale nella classe di età 0-49 anni, all′8 per cento nella classe di età 50-64 anni, all′11 per cento nella classe di età 65-79 anni e all′8 per cento negli individui di ottanta anni o più.
Il 60 per cento dei decessi complessivi causati dal Covid-19 riguardano persone over 80. “La classe degli over 80 – si legge nel report – risulta quella con la più alta percentuale di decessi per Covid-19 (il 60 per cento dei decessi complessivi)”.
In controtendenza, invece, il dato sui contagi negli ultraottantenni. Si è passati dal 26 per cento della prima ondata all′8 per cento della seconda ondata. “Tale diminuzione – spiega la nota – è verosimilmente in gran parte dovuta all’aumentata capacità diagnostica tra le classi di età più giovani e nelle persone con sintomi meno severi”.
I decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69 per cento dell’eccesso totale). L’Istat sottolinea però che il rapporto tra i decessi segnalati alla Sorveglianza Integrata e l’eccesso di mortalità del periodo febbraio-novembre 2020 non può dare conto del contributo effettivo del Covid-19. Questa misura, infatti, risente di problemi metodologici collegati al consolidamento delle basi dati e della difficoltà nell’identificare i decessi causati da Covid-19 quando questi avvengono in pazienti con numerose patologie concomitanti.
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