Ennesima vittima sul lavoro in Toscana: dopo 40 giorni di coma muore magazziniera travolta da un pallet
Travolta da un pallet nel magazzino dell’azienda in cui lavorava. Quella di Tiziana Bruschi è l’ennesima morte sul lavoro in Toscana, la ventiseiesima da inizio anno, avvenuta lunedì scorso dopo più di un mese di coma. Lo scorso 2 settembre la donna di 58 anni era stata colpita alla testa da un bancale caduto da uno scaffale alto tre metri nel magazzino della Sistema srl, azienda di Scandicci, in provincia di Firenze, in cui lavorava da anni. Dopo l’incidente è entrata in un coma profondo, dal quale non è più uscita. Il titolare dell’azienda specializzata nello stampaggio di materie plastiche e componenti per auto, precedentemente indagato per lesioni colpose gravissime, dovrà rispondere adesso di omicidio colposo.
Secondo le prime ricostruzioni, a far cadere il bancale sarebbe stato un collega che stava sistemando altri pallet sullo stesso ripiano con un muletto. Le indagini dei magistrati, volte ad accertare che siano stati predisposte e seguite tutte le procedure di sicurezza, potrebbero portare all’iscrizione di altre persone nel registro degli indagati oltre al titolare.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i tifosi della Fiorentina potrebbero tenere un’iniziativa allo stadio Franchi per commemorare la 58enne.
“E’ un dolore indicibile e invio il mio più sentito cordoglio, esprimendo sentimenti di vicinanza, alla famiglia di Tiziana Bruschi”, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio. “Dall’inizio dell’anno i caduti sul lavoro in Toscana sono già 26. È uno stillicidio non più sopportabile, che ci fa fare un salto indietro di anni”.
Nei primi otto mesi di quest’anno, le morti sul lavoro in Italia sono state 772, il 12,7 percento in più rispetto allo stesso periodo del 2019. In tutto il 2020 le morti sul lavoro sono aumentate a 799 dalle 705 dell’anno precedente, mentre le denunce per infortunio sono diminuite a 375.238 dalle 415.725 del 2019. Secondo l’Inail, su 7.486 aziende ispezionate nel corso del 2020, l’86,57 percento è risultato irregolare.