Monza, minorenni uccidono il loro pusher “per punirlo”
Due minorenni di 14 e 15 anni sono stati fermati dai carabinieri con l’accusa di aver aggredito e ucciso a coltellate un pusher a Monza domenica 29 novembre. Lo ha confermato il Procuratore della Repubblica per i minorenni di Milano Ciro Cascone. Uno dei due ragazzi avrebbe confessato di averlo fatto “per punirlo di averli trascinati nella tossicodipendenza”, e insieme al suo complice ora rischia un’accusa per omicidio premeditato.
Alle 13 di domenica i soccorsi e le forze dell’ordine sono stati mobilitati da alcuni passanti che hanno visto l’uomo, Cristian Sebastiano, 42 anni, in un lago di sangue, mentre due testimoni hanno riferito di aver visto due persone in fuga. Sebastiano abitava non lontano dal luogo di ritrovamento con i genitori, e aveva iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti da giovane. “Erano in due, lo hanno trascinato, uno lo ha tenuto fermo e l’altro lo ha accoltellato, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, mio figlio non ha mai fatto male a nessuno”, ha detto all’Ansa Michele Sebastiano, il padre di Cristian. “Era qualche mese che stava meglio, mi sembrava quello di sempre”, ha aggiunto il genitore.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Monza e del Nucleo Investigativo del capoluogo sono proseguite per tutta la notte fino al decreto di fermo emesso all’alba di lunedì 30 novembre dalla procura della Repubblica dei Minori di Milano. L’analisi delle telecamere di video sorveglianza ha permesso di individuare i due ragazzi, che dopo l’aggressione sono tornati verso le proprie abitazioni. Nell’appartamento di uno dei due, oltre all’arma del delitto – un coltello da cucina – sono stati trovati indumenti sporchi di sangue nella lavatrice. Nonostante la confessione del minorenne, il movente è ancora al vaglio degli inquirenti.