Monterotondo funerali Lorenzo Sciacquatori
Una vittima. Così in tanti hanno definito Lorenzo, il padre di Deborah ucciso dalla figlia perché violento, a Monterotondo, alle porte di Roma. “Era una vittima anche lui. Lo conoscevo da quando era piccolo ed è sempre stato un buono, debole sì, ma non cattivo”. Queste le parole pronunciate da un conoscente di Lorenzo Sciacquatori, in occasione del funerale dell’uomo.
Il testimone, come scrivono le agenzie, abita di fronte al palazzo di Monterotondo Scalo in cui Lorenzo viveva insieme alla compagna e alla figlia Deborah. Il conoscente continua a prendere le difese di Lorenzo: “Lo hanno rovinato le cattive frequentazioni. Purtroppo basta attraversare la strada e dietro le case popolari l’ambiente è completamente diverso”.
Tante le persone in chiesa a Monterotondo oggi per l’ultimo saluto a Lorenzo Sciacquatori. “Era giusto esserci, non era un mostro”, aggiunge un’altra persona. A condannare la figlia Deborah e a difendere il papà, anche due anziane che abitano non lontano dalla casa della famiglia Sciacquatori: “Non era come lo hanno descritto, era una brava persona perciò c’era tanta gente. Dentro casa non sappiamo cosa succedeva ma fuori era sempre gentile”.
Monterotondo funerali Lorenzo Sciacquatori | Deborah assente
In tanti commentano l’assenza al funerale della compagna di Lorenzo e della figlia Deborah. Per qualcuno è giusto così, “per evitare l’assalto delle telecamere”, per altri invece le due avrebbero dovuto esserci “per rispetto al defunto”.
Quella che si è consumata a Monterotondo è una tragedia da cui Deborah non si riprenderà facilmente. La brava persona descritta dai vicini di casa non coincide con quella vissuta dalla figlia e dalla madre.
Monterotondo funerali Lorenzo Sciacquatori | Il passato di violenze
Deborah Sciacquatori, la 19enne che ha colpito a morte il padre durante una lite in famiglia, ha vissuto anni di violenze. Il padre, infatti, era un violento, faceva uso di sostante stupefacenti e picchiava la madre anche davanti a lei. Era il 2014 quando la madre della ragazza, Antonio, aveva trovato la forza di denunciare il compagno, arrestato e condannato a sei mesi di reclusione per maltrattamenti e per resistenza a pubblico ufficiale.